
( foto walter gorini)
Basket A2 Il successo di Bologna dà la carica a Cantù: «Ho visto un gruppo unito e con tanti protagonisti. Per il club si tratta di una bella ventata di entusiasmo»
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From Allievi to Allievi. Da padre a figlio. Un cerchio s’è chiuso. L’inseguimento è finito. Bisogna fare spazio nella bacheca della Pallacanestro Cantù. E infilarci la Coppa Italia. Sarà anche solo quella di serie A2, ma nessuno - nemmeno negli anni eroici delle Coppa dei Campioni e Intercontinentali - era mai riuscito a prenderla.
È un giorno dopo tranquillo, quello di Roberto Allievi. Sempre abituato a metterci la ghirba nei momenti più duri e bui, il presidente stavolta ha la possibilità di prendersi una soddisfazione. Sensazione che, con effetti benefici, s’è pure riverberata sul suo complicato sonno notturno.
«Sono andato a letto sereno - dice già il mattino presto in tolda di comando alla Canturina - immerso nelle immagini della festa. E lo è stata per tutti: squadra, allenatore, club e tifosi. Non avremo vinto il Campionato mondiale, ma dopo tre anni di tentativi, credetemi, per me e per noi non è cosa di poco conto».
Era con moglie e una figlia, il pres a Bologna. E accanto alla squadra c’è stato tre giorni: semifinale, il sabato di preparazione e la finale. «Ho voluto farlo in maniera convinta - spiega -. Ho visto un gruppo unito e combattivo. Capace, nei due giorni di partite, di alternare anche i protagonisti. Pensate a domenica, con i veterani a prendere in mano la squadra. O in semifinale Valentini protagonista di una prestazione monstre. Con la continuità rappresentata da McGee, che ha dimostrato il perché lo abbiamo fortemente voluto».
Un premio al presente e anche al passato prossimo. La conferma nella parole del numero uno di via Como. «Bisogna dare - dice - meriti a Sandro (il gm Santoro, ndr) e Nicola (il tecnico, ndr) per scelte tecniche importanti e che confermano la bontà del nostro piano iniziale. Ora che abbiamo messo un punti importante, anche se non definitivo, dobbiamo compiere un ulteriore passo in avanti».
Sul come, anche in questo caso, Allievi non ha dubbio. «Bisogna subito resettare - spiega - e concentrarsi su quel che verrà. Pensando a partita dopo partita, consci del fatto che ogni volta la successiva sarà la più importante e fondamentale nell’avvicinamento al traguardo che tutti ci siamo posti».
Si porta a casa, comunque, solo sensazioni positive. «Eccome - continua Allievi -. Abbiamo visto una squadra super competitiva nei confronti di Udine e Cividale, che sono da ritenere tra i nostri competitor più importanti. Ho visto consapevolezza, determinazione, orgoglio e coraggio. Speriamo siano il miglior viatico per quello che ci attende da qui alla fine».
Vincere, insomma, anche perché aiuta a vincere. «Lo abbiamo fatto, tra l’altro - dice - senza De Nicolao e chi ci conosce sa quanto sia importante per noi».
Vincere anche perché spazza via tutte le nuvole. «Per il club - non ha il minimo dubbio il presidente - si tratta di una ventata di entusiasmo, che ripaga dei sacrifici fatti negli ultimi anni, e in particolare in questo. Diciamo che il board e la squadra ne avevano bisogno e che quindi ci prendiamo questo trofeo con tutti i suoi effetti speriamo benefici e ce li teniamo stretti».
Un pensiero non poteva mancare per chi nella squadra ha sempre creduto. «Ci tengo a mandare un messaggio agli Eagles, dei quali abbiamo sempre apprezzato il clamoroso sostegno, oggi come nel passato. Sono sicuro che sia domenica sia venerdì, anche se da remoto, non abbiano mai mancato di sostenere la squadra. Ed è per questo che dico che li aspetto e che mi auguro che siano sempre più presenti. Perché per noi sono un fattore importante».
Per un Allievi cosa significa mettere le mani su un trofeo tanto inseguito, ma mai conquistato? «Una bellissima sensazione - conclude il presidente - nel ricordo anche e soprattutto di tutto quanto abbiamo vinto nel passato. Si tratta senza dubbio di un risultato significativo, una bella pietra nel percorso iniziato quattro anni fa da questa compagine. La base per ripartire verso un futuro che mi auguro possa essere ancora più importante e che possa regalarci altre soddisfazioni come quelle della Coppa Italia vinta a Bologna».
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