Da Rimini a Udine: Cantù, credici: «Un successo che ha dato slancio»

Basket A2 Nel campionato del grande equilibrio, ogni sfida fa storia a sé e nasconde sorprese. Costacurta, assistente di Brienza: «I valori della categoria si sono alzati e c’è sempre incertezza»

Quante partite tirate e risolte con uno scarto minimo. Per Cantù senza dubbio e, in generale, in tutta la serie A2. La tendenza è da ricollegare senza dubbio al grande equilibrio che regna nel campionato. Ma emerge, in questa stagione, la predisposizione di Cantù a gestire bene i finali e i vantaggi risicati. Come ha dimostrato bene la partita vinta a Rimini, con un vantaggio di soli 2 punti amministrato e portato a +4 dopo gli ultimi liberi realizzati da McGee.

Cantù ha perso solo una volta nei testa a testa (-1 a Orzinuovi al supplementare) e due volte con svantaggi contenuti nei 10 punti (-8 a Cividale e -4 a Vigevano), mentre ha mollato sui tutti i fronti solo a Pesaro (-23).

Vantaggi risicati

Ma, al di là dell’andamento delle singole partite, emergono vantaggi risicati nelle vittorie, specialmente quelle fuori casa: +6 a Rieti, +3 a Verona e a Livorno, +5 a Forlì e +4 a Rimini. In casa, Cantù ha chiuso con vantaggi contenuti solo contro Torino (+4) e Cremona. Più comode le vittorie contro Brindisi (+18), Cento (+20), Avellino (+12), Fortitudo (+29), fino al record di +30 contro l’Urania Milano.

Ma è un campionato in cui le squadre di seconda fascia spesso e volentieri tirano fuori prestazioni importanti anche contro avversarie quotate. La stessa Cantù ne sa qualcosa (Vigevano docet).

«Non si festeggia in anticipo»

Per Mattia Costacurta, assistente di coach Nicola Brienza, è cresciuta l’incertezza generale: «Sicuramente, come si vede dai risultati, sono più le partite che si chiudono entro i 10 punti di scarto. Siamo in un campionato in cui i valori si sono alzati e in cui regna l’equilibrio, anche quando si affrontano squadre distanti in classifica. Questo significa che tutte le partite sono da giocare fino in fondo e non si può mai festeggiare in anticipo».

E, camminando sempre sui binari dell’incertezza, è un attimo scivolare: «Con questi valori e giocando anche così spesso, è un attimo perdere due-tre partite consecutive. L’esempio è Cividale, che sta facendo un campionato stupendo, ma in una settimana è scivolata tre volte. Quest’anno, conteranno tutte le partite, fino all’ultima giornata».

Anche nella stesa partita, spesso, si giocano più partite e Cantù ha sperimentato spesso questa opzione: «L’esempio è la partita con la Juvi, squadra che ha saputo riaprire la partita tenendo un ritmo alto. A Rimini è andata diversamente, abbiamo costruito quel margine che siamo stati bravi a mantenere e a gestire, animati dalla voglia di vincere a tutti i costi, grazie a una partita di alto livello in fase offensiva e difensiva».

E, ora, arriva un altro scontro diretto contro Udine: «La vittoria a Rimini sia un grande sprone per ripeterci a Desio in una partita altrettanto importante: ci aspetta una battaglia».

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