De Nicolao: «Cercavo nuovi stimoli. E Cantù è l’ideale»

Basket Il play italiano voluto da coach Brienza: «Piazze così sono stimolanti, se vai bene sei in paradiso»

A un certo punto, serviva cambiare. E da Venezia è arrivato a Cantù. Breve storia di Andrea De Nicolao, nuovo play italiano della S.Bernardo per la nuova stagione. La svolta tricolore chiesta da Brienza in questo ruolo così delicato si è incrociata con il desiderio del giocatore di resettare e ripartire. Ed è proprio il varesino De Nicolao a spiegarlo: «Ho fatto questa scelta perché volevo avvicinarmi a casa, per dare una stabilità alla famiglia. È stata una scelta che va al di là del contratto in essere che avevo con la Reyer, che con me è sempre stata impeccabile».

Ricordi

Anni, quelli a Venezia, indimenticabili: «Abbiamo vinto, sono cresciuto. Ho vinto uno scudetto, la gioia più grande». Anche la particolare situazione della serie A ha influito: «La storia degli ultimi anni dice che due squadre fanno un campionato a sé e le altre fanno a gara per arrivare terze o quarte. Cercavo un altro stimolo: non sembra, ma nella vita di un atleta è importante. Milano e Bologna ormai sono di un altro pianeta, sono imbattibili o quasi e lo saranno anche l’anno prossimo. Ormai hanno un gruppo storico e i nuovi riescono sempre a rendere al massimo». Ora però c’è Cantù nel suo destino: «Cercavo una situazione che potesse essere ancora bella e importante, con un ruolo di primo piano e dove continuare anche a divertirmi. Cantù si è dimostrata la società più pronta e attrezzata, fin da subito. Ho avuto pochi dubbi, perché sono rimasto colpito da tutto quello che c’è attorno a Cantù: dopo la crisi degli scorsi anni, oggettivamente si è ben organizzata». Una sfida tutta nuova, con un nuovo coach che ha affrontato da avversario: «La volontà di Cantù è stata decisiva nella scelta e la presenza di Brienza ha influito tanto: tutti ne parlano bene. La A2 di quest’anno sarà di un livello mai visto, molto molto alto. Ritroverò poi gli amici Moraschini e Baldi Rossi, che ho già sentito. E Possamai, che ho “cresciuto” a Venezia. Manca solo un americano, ci sono tutti i presupposti per fare bene. E si riparte da una finale playoff persa, non da zero…».

Obiettivo

Abituato alla serie A, De Nicolao saprà anche vincere un po’ di delusione che serpeggia dopo tre tentativi di promozione falliti: «Cantù è una piazza storica, ovvio che ci sia pressione, ma è anche bello così. Vivere con un po’ di tensione fa stare tutti sul pezzo e dà motivazione. Io conosco queste piazze, quando fai bene così la gente ti porta in paradiso. Sta a noi far bene e se ci riusciremo, avremo l’applauso dei tifosi: avremo bisogno di tutti. Ma tutto partirà da noi».

Possibili rivali? «Pesaro, Udine e Forlì hanno costruito squadroni. Ma come dimenticare Brindisi, Fortitudo Bologna, Torino e Verona? Sette-otto nomi».

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