Dell’Agnello: «Noi in un momento no. E Cantù ha sempre tutto per salire»

Basket A2 Le riflessioni del coach di Rimini in vista del big match di domenica a Desio: «Abbiamo troppo problematiche fisiche e anche le percentuali al tiro da tre sono crollate»

Da una parte c’è Cantù, ormai rassegnata a inseguire la promozione passando dai playoff ma con l’intenzione di chiudere alle spalle di Udine. Dall’altra c’è Rimini, che quel secondo posto lo detiene, ma con qualche problema accusato nelle ultime partite. Sarà il big match di domenica alle 18 al PalaFitLine di Desio, quello tra S.Beranrdo e Rivierabanca. Ognuna con le proprie aspettative e motivazioni. Rimini non sta vivendo un gran momento.

«Rimettere tutti in forma»

Ne parla con “La Provincia” il tecnico Sandro Dell’Agnello, tecnico dei romagnoli che Cantù, con autentico blitz, riuscì a sconfiggere 76-80 quando erano all’apice del loro incredibile girone di andata. «Noi stiamo vivendo un momento particolarmente negativo - ammette coach “Sandrokan”, il nomignolo con cui era conosciuto quando giocava -: purtroppo da un mese e mezzo in qua i miei giocatori non riescono ad allenarsi insieme. In tre-quattro o stanno fuori o giocano poco. Il problema vero è che non fanno allenamenti. Questo spiega le ultime brutte prestazioni».

Nulla di buono in vista della trasferta in Brianza, specialmente dopo aver fallito due appuntamenti casalinghi consecutivi contro Torino e Orzinuovi: «Il problema ora è rimettere tutti in forma, che è ancora più importante del giocare a pallacanestro. Ma guardiamo con fiducia al futuro».

Il dato che salta all’occhio nelle statistiche di Rimini è il crollo delle percentuali nel tiro da tre, uno dei fattori che aveva sostenuto la squadra nei primi mesi e che l’avevano proiettata al primo posto: «Credo che bisogna rifarsi alle problematiche appena dette. Nel corso del girone di andata siamo stati “irreali” con il 46% di squadra al tiro da tre. Ora siamo al 28% e non credo che siamo così poco efficaci. Tutto coincide con le problematiche fisiche che vorremmo risolvere quanto prima».

Udine prima e le altre a contendersi le posizioni migliori. Anche Dell’Agnello ipotizza che lo scenario dei prossimi mesi sarà questo: «Udine - ammette il coach - ha messo un’ipoteca sul primo posto battendo Cantù e portandosi sul 2-0. Una gran bella ipoteca. Noi li abbiamo battuti all’andata, dovessero vincere contro di noi a quel punto per la A sarebbe fatta. Però manca ancora tanto, noi abbiamo anche una partita in più da recuperare rispetto a loro. Udine snobberà la Coppa Italia? Affari loro, io ho un problema grosso, che si chiama Cantù…».

Una Cantù che Dell’Agnello, in tempi non sospetti, ha sempre considerato la favorita numero uno per la promozione: «E lo confermo, per me Cantù ha tutto per salire. È sempre stata la mia favorita per il suo peso specifico, per la qualità e il numero dei suoi giocatori, per il suo staff e per la sua storia. Sappiamo che affronteremo una grande squadra. Le loro 11 sconfitte? Non è una domanda da rivolgere a me…».

«Quegli “strani” pensieri»

Resta comunque intatta la grande stagione di Rimini, con quel girone di andata che ha fatto (re)innamorare il pubblico romagnolo: «È ancora così, l’ambiente è sempre bellissimo. Noi siamo partiti per conquistare un posto nei playoff e siamo stati davanti a lungo, facendo qualcosa di straordinario, con “stra” scritto in maiuscolo. È chiaro che possano anche venire “strani” pensieri, del tutto meritati. Ora, per vari motivi, siamo tornati nel gruppone che lotta per i playoff».

Con una “richiesta” finale: «Chiedo solo giocatori sani per giocarmi tutte le mie carte. Si può vincere o perdere, ma io vorrei essere competitivo. Senza giocatori sani, diventa durissima».

© RIPRODUZIONE RISERVATA