Giofrè: «Brienza ve lo racconto io»

Il racconto «Gioviale, simpatico, con la battuta sempre pronta, arguto e piacevolissimo come persona»

«Gioviale, simpatico, con la battuta sempre pronta, arguto e piacevolissimo come persona. Questo è il Nicola Brienza che ho conosciuto sin da ragazzino e al quale ancora adesso sono legato da una profonda amicizia». A delineare i tratti salienti del carattere del nuovo allenatore della Pallacanestro Cantù è Simone Giofrè, attuale direttore sportivo della Nutribullet Treviso Basket in serie A, e che da una vita si frequenta con il coach della S.Bernardo.

Proprio per questo ci siamo rivolti a lui - nella duplice veste sia di amico sia di serio professionista che condivide da tempo con il tecnico le principali ribalte della pallacanestro italiana - affinché potesse farci entrare più e meglio all’interno del personaggio Brienza.

«Ci dividono tre anni, io sono del 1977 e lui del 1980 - puntualizza Giofrè - ma ci accomuna un intero percorso cestistico. Perché entrambi eravamo al settore giovanile della Pallacanestro Cantù e pur non avendo mai giocato assieme sapevo bene chi fosse lui anche perché era uno dei “bimbi” di mia mamma Giuditta visto che lei faceva l’istruttrice. In uscita da Cantù sono andato alla Casa della Gioventù di Erba e lui tre anni più tardi ha fatto lo stesso. Ed è lì che ha avuto il suo primo tesseramento da giocatore senior. Correva l’annata 1998-99. È stato quello anche l’unico anno in cui si è giocato assieme anche se solo per poco tempo perché Nicola si procurò un serio infortunio al ginocchio che ne compromise la stagione. Peraltro, un infortunio grave l’aveva già avuto a Cantù e di fatto la sua carriera da atleta venne compromessa».

A proposito, di che livello di giocatore stiamo parlando? «Sicuramente più alto del mio... Aveva di certo un bel tiro, un’ottima tecnica e tosta taglia fisica».

Riprendiamo il discorso. «L’estate del 1999 inizio a lavorare alla Pallacanestro Cantù (dapprima come responsabile del sito internet e in seguito come addetto alle pubbliche relazioni, ndr) nel frattempo di proprietà dei Corrado e di lì a breve ecco Nicola avviare da noi l’iter di allenatore delle giovanili. È in quel momento che iniziamo a frequentarci e a collaborare. Gli rompevo le balle per chiedere risultati e tabellini delle squadre che lui allenava così da pubblicarli, ma ci metteva una vita a rispondermi e dovevo sempre rincorrerlo... In quel periodo avevamo anche amici in comune e si usciva spesso assieme. Più tardi, quando ha conosciuto Licia (la moglie, ne riferiamo a parte, ndr) ho vissuto di riflesso la fase dei loro primi appuntamenti».

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