Hickey solo a metà, si salva Young

HICKEY 5,5 – Dà il via a un paio di contropiedi interessanti, ma non è l’Hickey di Gara Tre. Coach Christian prende le misure e lui non trova sempre spazio. Ruzzier lo domina e lui non può nulla. Reazione d’orgoglio nel finale, ma non basta. Uno dei pochi che ha fatto quasi sempre bene quest’anno.

BUCARELLI 5 – Soffre in difesa nei primi 20’ e non brilla al tiro. Ringhia fino all’ultimo, ma appare a corto di energie.

NIKOLIC 5 – Rispetto a lunedì fa più fatica a contenere i biancorossi nel pitturato. Forza parecchio da fuori, ma senza fortuna.

YOUNG 6 – Avvio timido, poi mette una bella tripla a inizio del secondo quarto. Diventa più propositivo con il passare dei minuti. Va in fiducia al rientro dagli spogliatoi, quando firma otto punti di fila. Autentica spina del fianco per i giuliani. Il fantasma di Gara Tre è un ricordo sbiadito, peccato che però non sia sufficiente.

BALDI ROSSI 5,5 – Fondamentale nel primo quarto, quando è tra i più incisivi dei suoi. Deve fare gli straordinari su Vildera che è un vero martello sotto canestro. Quando la palla scotta, però, fatica a prendersi la responsabilità dei tiri pesanti. L’unico dei suoi che non sfigura a rimbalzo.

BURNS 5 – Quando viene chiamato in causa, risponde con il fisico. Di più non riesce a dare.

CESANA 5,5 – Ha un buon impatto, sia quando si sblocca da fuori sia quando punta l’avversario per la penetrazione. Cala alla distanza.

BERDINI 5,5 – Fa rifiatare Hickey e mette una tripla.

CAGNARDI 5 – A posteriori avrebbe accettato la panchina biancoblù a poche ore dal via del campionato? Chissà, sicuramente ha avuto più attenuanti di chi l’ha preceduto e, diciamocelo, non a ragione. Da inizio anno questa squadra non ha mai avuto né un gioco né un’identità. I nodi vengono sempre al pettine, c’è poco da fare. Trieste, scherzi del destino, è il palcoscenico di un’autentica Epifania joyciana per Cantù: ennesimo fallimento sportivo.