Il Muro del pianto: addio a Merlati

Lutto Originario di Cuneo, aveva iniziato a giocare a basket proprio a Cantù: con l’Oransoda, nel 1968, vinse il primo scudetto

Un altro pilastro del leggendario “Muro di Cantù” se ne è andato. Nove mesi dopo l’addio all’oriundo argentino Alberto De Simone, è scomparso ieri Alberto Merlati. Originario di Cuneo, aveva iniziato a giocare a basket proprio a Cantù: con l’Oransoda, nel 1968, vinse il primo scudetto. «Ingegnere prestato al basket» - come si definì proprio al nostro giornale il 6 aprile del 2018, nella giornata in Comune a Cantù celebrativa dei cinquant’anni del primo scudetto canturino – Merlati giocò anche con l’Italia: 30 partite e 123 punti segnati, tutte nel 1967 fra l’Europeo in Finlandia, il Mondiale in Uruguay e i Giochi del Mediterraneo a Tunisi dove l’Italia vinse la medaglia d’argento. E, solo per colpa di un paio di infortuni, saltò la spedizione azzurra alle Olimpiadi del 1968 a Città del Messico.

Ma se dici Alberto Merlati, il tifoso canturino – specialmente tra i meno giovani – non può non associarlo (pronunciandoli tutti d’un fiato) a Bob Burgess (tornato a Cantù nell’estate del 2023 per una saluto agli amici di un tempo) e Alberto De Simone, ovvero gli altri due componenti del trio inventato da coach Boris Stankovic, soprannominato immediatamente il “Muro di Cantù” «contro cui tutti gli avversari, almeno per quell’anno, si infransero», come ha ricordato il sito della Federbasket nel messaggio di cordoglio pubblicato sul proprio sito internet. E messaggi sono arrivati dalla Pallacanestro Cantù e dal mondo del basket, che l’ha ricordato con affetto. Merlati giocò a Cantù e, successivamente, anche a Gorizia, Venezia, Saclà Asti e poi a Torino. Dopo il ritiro, fu un apprezzato imprenditore nel campo della cultura e della letteratura. Lavorò per Garzanti, e fu anche editore per un periodo della rivista “I giganti del basket”. Nel 1984 fondò La Fabbrica, una multinazionale con sedi a Milano, Torino, San Paolo, Buenos Aires e Santiago del Cile, specializzata nella realizzazione e distribuzione nelle scuole di vari paesi progetti educativi sostenuti da aziende e istituzioni. E, con Pierluigi Marzorati, è stato uno dei fiondatori di Liba Italia, l’associazione delle stelle del basket, impegnata in progetti sociali

Compagno di squadra, ma soprattutto amico, Carlo Recalcati, bandiera canturina, ha solo grandi ricordi di Merlati: «Ho tanti ricordi con Alberto: suggerii io alla società di portarlo a Cantù, dopo averlo affrontato ai campionati universitari a Napoli: lui era al Cus Torino, io al Cus Milano».

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