Il Santoro ter (e un tot): adesso è obbligato a vincere

Rinnovo del contratto (due stagioni) per il general manager di Cantù. Ora Brienza e il primo colpo

Avanti con Sandro Santoro. Senza indugi. La Pallacanestro Cantù decise di dare continuità al progetto tecnico già ai tempi della semifinale vinta contro Udine. Indipendentemente dal risultato finale. Che poi, come si sa, è stato negativo.

Alle porte la terza stagione del general manager di Mesagne, reggino d’adozione. Era però arrivato nell’inverno del primo campionato di A2. Possiamo dunque parlare di una Santoro ter (e un tot).

A cambiare, nel rapporto tra il dirigente e il club, anche il ruolo. Nel senso che, dall’altro giorno, gli sono stati affidati pieni poteri e la responsabilità totale dell’area sportiva. Sotto di sé, tutti gli staff e la comunicazione che riguarda la squadra.

Una responsabilità maggiore, alla luce anche del mancato obiettivo nelle ultime tre stagioni. Sancita da un contratto biennale (con uscita).Per vincere il prima possibile.

Non facile nell’anno del girone unico a 20 con una sola promozione diretta e l’altra dopo playin e playoff. E con un mare di pretendenti che hanno già iniziato a irrorare il mercato con (tanti) soldi freschi.

Santoro, alle spalle una carriera di tutto rispetto a livello manageriale dopo quella da capitano e leader della grande Viola Reggio Calabria, avrà il compito di costruire una squadra all’altezza e la società, dal canto suo, s’è già detta disponibile a garantirgli un budget importante, con anche la possibilità di ritocco (verso l’alto) in corsa.

Prima mossa la guida tecnica, con l’annuncio della firma di Nicola Brienza, Poi, non è escluso, un colpo immediato. Questo è un ambiente che ha finito deluso, ma carico. Quindi ci vogliono iniezioni di entusiasmo.

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