Il tifo unito per Cantù. Burns in tribuna

Colore Sostegno a prescindere. Non c’è traccia di contestazione nel cuore dei canturini. Non nella curva occupata dagli Eagles. Non nel resto del pubblico

Sostegno a prescindere. Non c’è traccia di contestazione nel cuore dei canturini. Non nella curva occupata dagli Eagles. Non nel resto del pubblico, che non si è schierato contro la squadra, nonostante la pesantissima serie nera inanellata nelle ultime cinque. Insomma, chi c’era ieri sera al PalaFitLine di Desio per Cantù-Cividale – una partita che qualcosina contava anche per la classifica, al di là del momento “no” della S.Bernardo - ha pensato per un paio d’ore solo alla squadra, a sostenerla e incitarla a gran voce, senza risparmiarsi.

Tutti più forti delle cinque sconfitte consecutive, tutti con ottimismo: un tifo che va oltre i risultati. E se la squadra non va, forse è proprio questo il momento di non abbandonarla. Via ogni tipo di lamentela e muso lungo. Certo, nel foyer del palasport brianzolo, nel prepartita, le facce erano preoccupate: «E se perdiamo anche stasera, se femm?».

Pochi ma caldi al palazzetto, curva compatta al centro ma semideserta ai lati. Certo, c’è sicuramente chi non è andato al palazzetto per scelta – magari per non contestare a voce, scegliendo invece di disertare per protesta o, chissà, noia -, poi la concorrenza di certo non aiutava, tra Milan e Atalanta impegnate in Champions e una seconda serata di un Sanremo frizzantino in diretta tv.

In tribuna, Cantù aveva però un tifoso in più a sorpresa: Christian Burns. Evidentemente ha avuto un attacco di nostalgia: è partito alla volta di Cremona una settimana fa, con la Vanoli ha già debuttato finendo addirittura in quintetto nella partita vinta contro Trapani 85-80 (e 4 punti messi a referto).

Sostegno a prescindere, si diceva, perché è in questi momenti – così si dice – che si vedono i veri tifosi. Fosse così, quella di ieri sera è stata allora una prova d’orgoglio degli spalti.

Certamente un punto d’unione sono stati gli arbitri (uno dei tre in particolare), ancora una volta nel mirino per alcune decisioni discutibili. Decibel ai massimi livelli dopo un’infrazione di passi e uno sfondamento fischiati a Basile a distanza di pochi secondi l’uno dall’altro.

«Riposa nel cielo degli ultras, ciao Raffaele»: è lo striscione che gli Eagles – uno dello stesso tenore era al Sinigaglia in occasione di Como-Juventus – dedicato a Raffaele Carlomagno, il tifoso della Pro Patria scomparso lo scorso 4 febbraio, in seguito alla caduta nel fossato che separa il settore ospiti dello stadio di Novara dal campo di gioco. Tragedie come questa, come sempre, uniscono al di là della fede sportiva.

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