Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Lunedì 25 Novembre 2024
In principio fu Tic e adesso la Holding. C’è voglia di Cantù
Basket Sempre più azionariato diffuso per il club con i soci di Cantù Sport che presto raddoppieranno
In principio fu Tic, ovvero Tutti Insieme Cantù. Caso unico in Italia di azionariato popolare al servizio di un club professionistico. L’ente giuridico, tra l’altro, fondamentale per l’acquisizione del club dalla famiglia Gerasimenko. Non ci fosse stata Tic, non saremmo qui a raccontare al presente le vicende di una delle società più gloriose del nostro sport: la Pallacanestro Cantù.
Tutti insieme Cantù ha fatto la differenza, ha tenuto a lungo le redini del club e ora condivide con Cantù Next e Cantù Sports Holding la proprietà biancoblù. In percentuali così distribuite: 40% Cantù Next, 37,73% Cantù Sports Holding e 22,27 Tic medesima.
Ascesa clamorosa
E proprio di questi tempi è la clamorosa ascesa di Csh, che sta ricevendo sempre più richieste di adesioni. Con Cantù Next che per scelta ha deciso di non ampliare la propria base, rimanendo fedele ai magnifici visionari della prima ora (o quasi) guidati dal sempre brillante presidente Sergio Paparelli, un bell’approdo da diventando la Holding dell’amministratore unico Lorenzo Longhi.
Lui per primo, dinamico imprenditore comasco, è andato a caccia di volti nuovi, sfruttando una calorosa, e non del tutto prevista, voglia di Cantù. E voglia di Pallacanestro Cantù. A far da volano, manco a dirlo, la nascitura arena cittadina, che significa tante cose, ma anche la situazione sportiva.
È vero che sono falliti i primi tre assalti al ritorno in serie A, ma la squadra è sempre stata - ed è - tra le assolute protagoniste di Lnp, con due finali perse e in mezzo un’uscita in semifinale playoff, che sono valse anche iniezioni di fiducia, con lo spettacolo della serie decisiva con Trieste che ha regalato numeri e spettacolo indimenticabili.
Ebbene, l’azionariato diffuso da queste parti piace, eccome. Con Cantù Sports Holding pronta a trasformarsi in una nuova Tic. Calamita di ambizioni e risorse, economiche (fanno sempre la differenza), ma non solo.
Dai diciannove soci iniziali, tutto è pronto per un ulteriore salto di qualità. Perché ci si prepara, entro Natale, a raddoppiare i soci, presentando una compagine ancora più variegata e sempre di livello assoluto.
Imprenditori, ma non solo, hanno già detto sì a Lorenzo Longhi. Per un “ci siamo” che suona come musica leggera, anzi leggerissima, nelle orecchie del commercialista comasco. E l’identikit del nuovo socio non presenta solo connotati canturin/brianzoli. Anzi. Così come era già accaduto con Cantù Next, ecco la presenza di tutto il territorio circostante, da Como a Monza Brianza, nessun territorio incluso.
Partecipazione, idee e risorse
Cosa significa tutto ciò? Partecipazione, idee, risorse. E programmazione del futuro con maggiore tranquillità. Budget sempre più in linea con le ambizioni della società e la consapevolezza di sapersi far trovare pronti al momento del salto di qualità, sia a livello di categoria sia di gestione dei benefici portati dalla nuova arena non solo al movimento sportivo della zona.
Longhi, manco a dirlo, è l’immagine della felicità. Consapevole di aver creato una Holding top, ora sa di poter volare sulle ali dell’entusiasmo, della concretezza e dell’autorevolezza. Voci che non possono che fare bene anche al prodotto basket, inteso come squadra e risultati.
E l’effetto Basile, con tutto quello che ha portato e porterà, è già la migliore delle conferme.
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