La trasferta non è vietata, ma scoppia la polemica

Per Cantù-Udine di stasera si sta giocando una partita anche fuori dal campo

Tanto rumore per nulla? o un modo come un altro per accendere una serie di semifinale playoff? Si preannuncia, anche stasera, un Cantù-Udine tutto da seguire, anche per via della partita che si sta giocando fuori dal campo.

Con il presidente dell’Apu, Alessandro Pedone, protagonista in queste ore di alcune dichiarazioni sia sull’arbitraggio di gara1 sia sui provvedimenti nei confronti dei tifosi, per una trasferta non vietata, ma sottoposta ad alcune condizioni dall’Osservatorio del Ministero dell’Interno.

Come per gara 1 di semifinale playoff di A2 di basket, anche gara 2 al PalaFitLine di Desio tra Cantù e Udine vedrà il settore ospiti del palazzetto vuoto.

Si tratta di una protesta messa in atto dai tifosi friulani contro la decisione dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Ministero dell’Interno di limitare la vendita dei biglietti per la partita a chi fornirà i propri estremi all’atto dell’acquisto, una determinazione attuata per gara 1 e ripetuta per gara 2.

Non si tratta quindi di un divieto di trasferta, ma di una precisa scelta della tifoseria udinese. Per la partita di stasera, la vendita dei biglietti è stata infatti interrotta ieri sera, lunedì, alle 19 ed è stata limitata ad alcune ricevitorie individuate d’intesa con le questure di Udine e Monza.

Inoltre, Udine avrebbe dovuto inviare alla questura di Monza l’elenco dei nominativi dei partecipanti. La decisione sembra da ricondursi alla presenza nel settore ospiti, nella sfida dello scorso 21 aprile di regular season, di alcuni sostenitori della Pallacanestro Varese. La tifoseria canturina, dal canto suo, ha espresso solidarietà ai tifosi di Udine nel corso di gara 1, esponendo uno striscione con la scritta “Trasferte libere”.

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