Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Martedì 20 Agosto 2024
McGee: «Cantù, farò di tutto per aiutarti a vincere»
Domani arriva in Italia il nuovo americano. «Dopo sette anni non vedevo l’ora di tornare in Italia, la mia seconda casa»
Sta arrivando. Finalmente. È senza dubbio il giocatore più atteso, la stella annunciata della nuova Acqua S. Bernardo Cantù e adesso è qui, alle porte. Con qualche giorno di ritardo concordato, ma prontissimo alla nuova sfida.
La truppa di coach Nicola Brienza e tutto l’ambiente si preparano a dare il benvenuto Tyrus McGee, che torna in Italia con un solo obiettivo: vincere. Guarda caso nel club più vincente e ricco di storia della lega. Sarà lui il faro in campo.
In attesa di vederlo all’opera sul parquet di Seveso, quartier generale biancoblù, così come abbiamo fatto con Grant Basile, ecco le prime dieci-domande-dieci all’altro straniero della Pallacanestro Cantù.
Tyrus, la gente di Cantù ti aspetta. Come stai?
Tutto è pronto per arrivare e incontrare i giocatori e lo staff.
Quando ti vedremo?
Io e la mia famiglia partiremo oggi per l’Italia e arriveremo domani. Sono in ritardo perché ho avuto i miei camp estivi di basket, a cui normalmente partecipo.
Cosa ti aspetti da questa nuova stagione?
Sono venuto a Cantù per aiutare la squadra a raggiungere la serie A e dare la spinta in più per avere un anno di grande successo.
Come mai hai scelto Cantù?
Cantù è sempre stato un posto in cui mi vedevo giocare onestamente dagli anni precedenti, è sempre stato un grande club e ho sempre amato i tifosi e l’atmosfera. Spero di dare la spinta in più che è mancata al club negli ultimi anni.
Sai già, quindi, di arrivare in una società storica e ambiziosa. Quali sono i tuoi obiettivi?
Tutti vogliono vincere, ma ci vuole duro lavoro ogni giorno e costruire l’intesa di squadra per raggiungere gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Dobbiamo continuare a migliorare giorno dopo giorno per raggiungere l’obiettivo finale, ovvero vincere il campionato.
Cosa significa per te tornare in Italia?
Significa molto, perché sono passati sette anni da quando ho giocato in serie A. Mi mancano la cultura, il cibo, la gente e il basket. Non vedo l’ora di iniziare la stagione.
Hai rinunciato a offerte importanti per scegliere la seconda lega italiana. Perché?
Quando ti trovi in una bella situazione a volte è difficile non accettarla. Amo l’Italia, ho giocato in sette Paesi diversi e penso che sia giunto il momento di tornare nella mia seconda casa.
Cosa conosci della squadra?
Conosco la storia passata della squadra e i grandi giocatori che sono venuti e hanno vinto per il club. Spero che nella stagione che sta iniziando si possano creare dei bei ricordi per tutti.
Quali saranno le difficoltà maggiori?
Presentarci e dare il massimo ogni gara dall’inizio alla fine.
Che giocatore dovranno aspettarsi i tifosi di Cantù?
Non è importante un solo giocatore. Tutti noi dobbiamo sostenerci a vicenda nel bene e nel male, siamo una famiglia.
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