McGee, Cantù prova a dare l’accelerata
Sarebbe l’ennesima scossa di mercato

Basket A2 La guardia americana, 33 anni, è in cima alla lista di gradimento di coach Brienza. Ha vinto in Italia (scudetto a Venezia ed Eurocup a Sassari) e Israele: porterebbe tanta qualità

«Mi chiamo Tyrus McGee, nato per vincere». Potrebbe essere questo il biglietto da visita del trentatreenne statunitense di Stringtown, entrato prepotentemente nei radar dell’Acqua S. Bernardo Cantù.

Sono notti caldissime, e non solo per via del clima, quelle sull’asse Reggio Calabria (casa del general manager Sandro Santoro) e Roseto degli Abruzzi (meta estiva di coach Nicola Brienza): i contatti, continui, con gli States impongono fusi orari e scambi d’informazioni fuori dal comune.

Trattativa serrata

Le rispettive mogli sopportano, anche perché sanno che è meglio non disturbare il manovratore, specie quando sta trattando uno straniero. E in A2, dove sono solo due, bisogna cercare di ridurre al minimo la possibilità di errore.

L’allenatore canturino appena rientrato alla società che lo lanciò ha prodotto una lista di giocatori che aveva già visionato, contattato o avuto alle dipendenze nelle stagioni precedenti. E McGee, in quella lista, è in una delle primissime posizioni.

Ecco perché Sandro Santoro ha voluto spingere sull’acceleratore. La guardia, giocatore di qualità, risponde appieno ai requisiti posti dall’allenatore. In più ha tanta esperienza in Italia e in Europa e una spiccata propensione a vincere. Visto che, nel palmares, può vantare uno scudetto in Italia a Venezia (2016/17), uno in Israele con l’Hapoel Holon (2021/22), una Fiba Eurocup alla Dinamo Sassari (2018/19) e una Lega Balcanica sempre con l’Hapoel (2020/21).

Nella nostra serie A è passato anche per Capo d’Orlando, Cremona e Pistoia. L’ultima stagione lo ha visto impegnato in Francia a Strasburgo e in Israele all’Hapoel Eliat. Anche a Pau, al Burgos e al Galatasaray, per fissare altre tappe di una lunga carriera, ha sempre lasciato il segno, pur cambiando spesso maglia al termine della stagione.

Con Lorenzo Bergamaschi, l’agente che lo rappresenta in Italia, e l’italo-americano Giovanni Funiciello, suo manager oltre oceano, Santoro ha provato a toccare le corde della motivazione, ben sapendo che una fuga di notizie - anche nel nostro campionato al piano di sopra - avrebbe potuto riaccendere gli appetiti di altre squadre.

La leadership

E, allora, il concetto è chiaro. Assegnare la leadership di una società gloriosa e ambiziosa - che va presa per mano e condotta una volta per tutte in A - potrebbe essere un progetto accattivante. Accompagnato, magari, pure da un contratto da categoria superiore per dimostrare, in contemporanea, quanto Cantù punti sul giocatore.

Potremmo essere, con ogni probabilità, alle battute finali. Di certo sono già girate bozze d’accordo, ovvero le tradizionali basi per cominciare a trattare. E in primi passi mossi dalla S. Bernardo confermano quanto siano serie le intenzioni. Il fine settimana, un po’ come la notte, potrebbe portare consiglio e incanalare la discussione sui binari che Cantù sogna. Sono quelli di un accordo.

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