Nic e DeNik, coppia d’assi per Cantù

Basket A2 Dopo aver ingaggiato e presentato Brienza, porte spalancate per De Nicolao, il capitano di Venezia. Poi un sogno: Biligha

Siamo all’ultima curva, quella che precede il traguardo. Poi Andrea De Nicolao sarà il primo acquisto dell’Acqua S. Bernardo. Direttamente dalla Reyer Venezia, che l’aveva promosso capitano al rinnovo del contratto e che adesso gli preferisce Davide Moretti. Allora, conti alla mano, il play prossimo ai 33 anni, ha scelto il progetto ambizioso di Cantù, con la contemporanea possibilità di riavvicinare, e di molto, moglie e suoceri a Varese.

Testa al mercato

Nic (Brienza) e DeNik (De Nicolao): con tali premesse e ingaggi si può tranquillamente dire che il club di via Como abbia completamente metabolizzato la delusione della finale per la serie A persa e che stia già pensando a una super squadra. Non, probabilmente, sul modello di Trapani, ma altamente competitiva. Anche per rispondere alle mosse della concorrenza, che mai come stavolta sarà agguerrita.

Cosa manca per mettere le firme sulla pratica De Nicolao? L’accordo con Venezia, che chiede un buyout per liberare il capitano sotto contratto. Il gm Sandro Santoro da una parte e il presidente Federico Casarin dall’altra ne stanno discutendo da giorni. Limata dopo limata, siamo ai dettagli. Visto che con il giocatore l’accordo è stato raggiunto, non resta che aspettare i comunicati (di commiato e di benvenuto) dei due club.

Dietro al primo grande colpo, a questo punto, anche l’addio certo ad Anthony Hickey. Con la scelta di partire con un regista italiano, inevitabile uscire dal contratto dell’americano che, a lungo, ha avuto in mano la squadra nella passata stagione. A Cantù toccherà farlo entro fine mese. Una volta in mano la firma di De Nicolao, Santoro potrà anche anticipare e liberare prima il play Usa.

Un lavoro sotto traccia

Nel frattempo, sotto traccia più totale, lo stesso Santoro sta lavorando a un sogno, suo e del nuovo coach: quello di ingaggiare Paul Biligha e mettere assieme un asse titolare italiano play-pivot. La trattativa, diciamo subito, è complicatissima, perché strappare alla serie A il lungo trentaquattrenne dell’Aquila Trento è impresa titanica. Questione di costi e ambizione.

Ma qualche segnale pare esserci già stato. Santoro avrebbe fiutato l’aria e provato a sondare il terreno. Al perugino di origini camerunensi, e a qualcuno l’ha confidato, l’idea Cantù non dispiacerebbe. Basta ovviamente non scendere troppo d’ingaggio, già che lo si deve fare con la categoria. Nel frattempo, anche per questioni logistiche personali, avrebbe già rifiutata la solita pingue offerta di Valerio Antonini a Trapani.

Bisogna necessariamente aspettare, anche perché allestire in questo scampolo d’estate una grande squadra costa. Meglio forse attendere un po’ e guardarsi in giro.

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