
Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Lunedì 10 Marzo 2025
Piccoli: «Scosse ed energia. Oltre a sensazioni positive»
L’eroico giocatore di Cantù: «Sono felice di poter commentare una vittoria contro una squadra forte»
Un bomba a orologeria pronta a esplodere. Ed è deflagrata al momento giusto, contro Rimini. Matteo Piccoli – “quello bravo a difendere” – si è preso la scena, conto i romagnoli. Ha segnato di più (12 punti), ha preso rimbalzi (10), non ha sbagliato nulla dal campo (4/4) e ai liberi (2/2). Che valgono una valutazione di 26 (la migliore della partita) e un 27 di plus/minus.
«Sono felice di poter commentare una vittoria contro una squadra forte, ma che non sta attraversando un buon momento. La sconfitta a Udine ci ha fatto male, ma anche riflettere sui nostri limiti e obiettivi. Bene così, contro Rimini siamo 2-0, magari sarà una partita dei playoff».
La voglia di lasciarsi alle spalle era altissima, da parte di tutti: «Sicuramente ognuno ha fatto un viaggio dentro sé stesso. Udine ha mostrato i nostri limiti, ci ha obbligato a fare una partita di sostanza e siamo comunque contenti di come abbiamo finito la partita. In settimana abbiamo svolto grandi allenamenti, bisognava ripartire: Udine non mi sta tanto simpatica, avrei voluto vincere. Ma ci siamo rifatti».
Non sono mancati momenti di introspezione: «Penso di aver fatto un “su e giù”, ha parlato tanto con i coach. Anche con Carrea, che ha messo in ordine nei miei pensieri: è stata una settimana dinamica e positiva per la mia testa».
E questa che si apre sarà un’altra settimana intensa in vista della Final Four di Coppa Italia: «Conta tanto, come la Supercoppa di inizio anno. Vincere aiuta a vincere e io, due anni fa a Cremona, ho vinto tutto. Se sei pronto in queste partite, quando devi giocare bene e gli altri lo sanno, gli metti paura. Io l’ho vinta a Cremona: ci diede una spinta incredibile per la promozione in A».
Ieri sera ha colpito il continuo rivolgersi ai tifosi con ampi gesti per caricare e caricarsi: «Io devo fare questo per avvicinarmi a loro e far avvicinare loro a noi: mi piace questa connessione che si crea e con un pubblico così è più facile. Sono scosse ed energia, non c’è nulla di forzato e mi piace vivere queste sensazioni positive».
Cosa dice, infine questa vittoria? «Che ora la differenza deve farla la continuità, perché affrontare una squadra che sa vincere fa paura agli avversari. Spesso in passato abbiamo pensato al dover far canestro e non si riusciva. Credo sia preferibile restare connessi difensivamente, perché poi abbiamo tanti giocatori capaci di segnare con tante soluzioni».
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