Recupero Moraschini. Asse Brianza-Emilia e super lavoro d’équipe

La linea di rieducazione del giocatore concordata tra più “anime”

BASKET

È una nuova Acqua S. Bernardo che intriga e ce ne si è accorti dall’interesse intorno alla squadra. Stimola molto la fantasia dei tifosi il ritorno di coach Nicola Brienza, reduce da due stagioni ad altissimo livello (una delle quali culminata anche con la promozione di Pistoia in serie A).

Ma fa anche tanto la composizione della squadra. Sì, a immagine e somiglianza del tecnico, ma che incuriosisce perché composta da dieci senior (due per ruolo) in grado di garantire competitività in ogni competizione.

Significativa la sottolineatura di Riccardo Moraschini, una delle architravi del gruppo, nell’intervista uscita ieri su La Provincia. «Una squadra costruita con idee chiare e ben precise per i ruoli, le competenze e le leadeship», ha detto la guardia di Cento che si prepara al rientro dopo l’infortunio nella maledetta semifinale della passata stagione dopo uno scontro fortuito con Eddy Brooks.

E, a proposito di Moraschini, altrettanto significativo è stato il lavoro messo a terra per il suo recupero. Da chi lo ha operato (il dottor Rodolfo Rocchi, della Salus Hospital di Reggio Emilia) a chi lo ha preso subito in consegna (il dottor Federico Casamassina, responsabile medico della Pallacanestro Cantù, che lo ha visitato costantemente insieme al collega Marco Camagni e allo staff medico e fisioterapico del club) e fino ai responsabili di Isokinetic a Bologna (dove sta svolgendo la rieducazione) tutti hanno agito con il massimo della professionalità e disponibilità.

Lo sottolinea lo stesso giocatore. «Sono stato a Cantù un paio di settimane fa per un consulto con i medici, i “fisio” e Sam Bianchi - dice Moraschini -. Abbiamo fatto il punto della situazione, verificando con i test come ero messo dopo il periodo iniziale con tutore e stampelle. Insieme, e in concerto anche con Bologna, abbiamo deciso come proseguire lungo la strada del recupero».

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