Santoro: «Il metro arbitrale? Che non cambi durante la gara»

L’appello del general manager canturino: «Tutte le componenti dovranno essere adeguate al momento topico»

Cantù torna in campo stasera, con una legittima speranza di poter tornare nuovamente a Desio dopo 4, per affrontare la “bella”. Tra le riflessioni di queste ore, c’è anche quella relativa agli arbitri. Tema che sta tenendo banco anche nella finale scudetto tra Virtus Bologna e Milano. Le dichiarazioni di Christos Stavropoulos, gm dell’Olimpia sono state, nella loro compostezza, così dirette da far pensare che ci sia qualcosa su cui discutere.

Parole che hanno ispirato l’omologo canturino, Sandro Santoro.

Ha letto le dichiarazioni di Stavropoulos? «Certo. Christos è un professionista di così tale capacità ed esperienza che induce ogni dirigente a leggere quello che dichiara pubblicamente».

Trova delle analogie nel malcontento dell’alto dirigente di Milano con quanto si rileva nella vostra finale? «Il problema sollevato è il metro che ha evoluzioni diverse di partita in partita e all’interno della stessa gara. La preoccupazione principale resta questa soprattutto quando gli ambiti della competizione si alzano ai massimi livelli. Ci troviamo davanti a situazioni di gioco equivalenti valutate con due metri diversi».

Può fare degli esempi specifici? «Si consente una certa fisicità da una parte del campo e dall’altra si fischiano contatti lievi o addirittura che non ci sono. 4 falli a 1 nostro sfavore in un minuto e mezzo all’inizio del quarto periodo in gara-2 e 4 a 1 in gara-3 in poco più di 5 minuti. Gran parte di questi falli sono stati fischiati a Christian Burns in questa sequenza: un fallo su Eli Brooks dove si vede chiaramente che lo accompagna verso la linea di fondo fino a quando lo stesso perde palla; Burns che non tocca minimamente Reyes nell’azione ma, ciò nonostante, viene assegnato un fallo su tiro e tre tiri liberi. Direi era stato molto più eclatante il fallo subito in gara-2 da Bucarelli che era stato valutato con un metro opposto e dove invece il fallo c’era ed era stato sanzionato ma non considerato sul tiro. Il quinto fallo di Burns, viene fischiato fallo in attacco al giocatore di Cantù quando è Vildera di Trieste lo sta trattenendo. Sottolineo il fatto che Burns era ancora in campo perché non è stato concesso il cambio dagli arbitri prima dei tiri liberi, successivi al suo quarto fallo».

Cosa ci dobbiamo aspettare in gara-4? «Dico che arbitrare non è cosa facile ma il peso degli errori che tutti commettiamo possono avere un peso specifico diverso in determinate fasi della stagione come lo è questa finale e all’interno della gara singola. Dobbiamo maturare la convinzione che non facciamo due mestieri diversi ma abbiamo ruoli diversi all’interno della stessa professione e nello stesso sport. Ci dobbiamo augurare di essere adeguati rispetto a questo momento topico della stagione e questo vale per tutti: giocatori, allenatori, arbitri compresi».

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