S.Bernardo a Forlì: occhio alle trappole

Cantù attesa oggi in Romagna da un’avversaria che in casa propria si sta confermando temibile

Passettino indietro, a una settimana fa, come se fosse un “monito”. Dopo il tonfo a Verona e le saette lanciate dal presidente di Vigevano, Martino Spaccasassi, la squadra pavese affrontò Cantù in casa e vinse. La storia sembra ripetersi: dopo il pesante ko di Forlì a Udine, questa volta è sbottato contro i suoi giocatori coach Antimo Martino, tecnico dei romagnoli. Quel che dovrà cambiare, stavolta, è l’ultima parte della storia, dal momento che stasera Cantù giocherà a Forlì. L’obiettivo? È raccontare un finale diverso. Insomma, Cantù si trova ad affrontare per seconda volta una squadra uscita malissimo dal turno precedente e vittima di tirate d’orecchi pubbliche. Il che ha comportato - e comporterà anche stavolta, c’è da crederlo - una reazione.

E Forlì, oggi alle 18 all’Unieuro Arena, non sarà l’avversaria più morbida, benché il campionato dei romagnoli sin qui non sia stato molto esaltante, con 6 vittorie e 5 sconfitte. Ma in casa la squadra gira bene, come ha fatto notare Nicola Brienza, coach di una Cantù reduce invece dall’abbuffata contro la Fortitudo Bologna.

«Vengono da una brutta sconfitta a Udine e, come abbiamo già sperimentato sulla nostra pelle a Vigevano, troveremo una squadra che avrà fame e voglia di riscatto. Ci aspettiamo una partita di grande intensità. Noi? Arriviamo da una bella prestazione in casa, ma al tempo stesso anche da due sconfitte molto simili in trasferta: abbiamo analizzato le problematiche e vogliamo limarne il più possibile. In entrambi i casi siamo arrivati a giocarci la vittoria fino agli ultimi minuti, ma serve un passettino in più».

All’Unieuro Arena, Forlì dà spesso il meglio di sé: «In casa ha perso solo una volta, una partita particolare e tirata con Livorno. Ha avuto qualche passaggio a vuoto in trasferta, ma è una squadra che ha avuto anche problematiche, a partire dall’assenza di un americano».

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