S.Bernardo, mai dire terzo quarto. Quanto affanno in quei minuti

Basket La problematica sollevata domenica dallo stesso capitano Baldi Rossi. In 22 partite l’ha perso per ben 13 volte, in due l’ha pareggiato e l’ha vinto in sole 7 occasioni

Terzo quarto, per Cantù spesso sono dolori. Il terzo periodo, al rientro in campo dagli spogliatoi, spesso e volentieri ha visto la squadra di coach Nicola Brienza andare in difficoltà. A volte la squadra ha prestato il fianco per recuperi degli avversari, più o meno letali. L’argomento l’ha toccato il capitano, Filippo Baldi Rossi, dopo la sconfitta contro Rieti: «Da ottobre fatichiamo spesso nel terzo quarto. Poi, grazie all’orgoglio e ai tifosi, succede che ribaltiamo le cose nel finale. Stavolta non è andata così». Decisamente no. Contro Rieti, è stato in assoluto il peggior terzo quarto della stagione per Cantù, 9-23: 14 punti di scarto non si erano mai visti. Anche all’andata Rieti vinse il terzo quarto, 27-18, ma Cantù vinse 68-74.

I freddi numeri dicono che Cantù, in 22 partite, ha perso 13 volte il terzo quarto, 2 volte l’ha pareggiato e l’ha vinto in 7 occasioni. E in ben 7 occasioni, Cantù ha perso il parziale con distacchi maggiori di 5 punti. Dati che dicono tanto, ma non tutto.

Il dettaglio nelle sconfitte

Nelle sei sconfitte rimediate sin qui, quanto ha inciso il terzo periodo? A Orzinuovi, addirittura, Cantù aveva allungato (11-16), chiudendo dopo 30’ di gioco 53-61. In quel caso, fu il quarto di coda a rovinare tutto (17-9), con Cantù battuta 77-76 dopo un supplementare.

Cantù è stata sotto (26-23, 61-55 dopo 30’) a Cividale, con finale 80-72, mentre il terzo periodo ha inciso non poco a Vigevano: 25-17, 61-55 per i pavesi e 89-85 finale. A Pesaro, in una partita già in parte compromessa, i marchigiani chiusero i conti con un 27-20 che creò un solco fino al pesante 90-67 finale.

Contro Udine, Cantù vinse 18-16 il parziale, non abbastanza per recuperare (51-58 al 30’) i friulani che si imposero a Desio 74-83. Decisivo invece il 9-23 piazzato da Rieti domenica scorsa, con cui Cantù si è ritrovata dal +4 all’intervallo (41-37) al -1’ (50-60) al 30’.

Le eccezioni

La tendenza a rilassarsi, si è vista anche in occasione di partite vinte. Talvolta, il blackout non ha portato conseguenze, alcune volte ha invece dato agli avversari la speranza di riaprire davvero la partita. Tra le partite molto ben indirizzate e vinte largamente, gli esempi sono il 13-22 contro Cento o il 14-24 contro Avellino e, con meno evidenza, il 15-17 contro Brindisi.

Tra le sfide invece riaperte dagli avversari o quelle in cui ha rischiato grosso, ma che alla fine la S.Bernardo ha vinto, si possono annoverare quella di Livorno (19-11) e Forlì (25-21) con Cantù brava a ribaltare la situazione nell’ultimo quarto.

Ma terzo quarto è stato anche simbolo di colpi importantissimi. Il migliore, a Verona, con Cantù sotto anche di 20 punti: 20-29 e un ultimo periodo da 8-13 hanno ribaltato la situazione (77-80 finale). Altri terzi quarti da ricordare? Il 16-25 a Rimini, con scalpo alla capolista (76-80) e il 20-14 contro l’Urania che spense definitivamente le (pochissime) velleità dei milanesi.

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