Pallacanestro Cantù / Erba
Domenica 15 Dicembre 2024
S.Bernardo, riporta Rimini sulla terra
La squadra brianzola gioca oggi sul campo della capolista che ha sin qui perso una sola partita
Rimini-Cantù è la partita dell’anno? E soprattutto, chi l’avrebbe mai detto? I fatti, che valgono molto più dei pronostici e delle griglie di partenza ferragostane, sembrano dire questo. Se questo scontro d’alta classifica - squadre in campo stasera alle 18 al Palasport Flaminio - è così importante, non è altro che per la classifica reale, peraltro aggiustatasi mercoledì sera al termine dei quattro recuperi.
Treno in corsa
La Rivierabanca Rimini è un treno in corsa, non ha avuto “down” ma solo “up”, avendo perso una sola partita su 15 disputate, in trasferta a Cividale. Detiene un primato che è già solido, con 28 punti, ed è in una lunga striscia di vittorie aperta: ben nove. Quindi, se per Rimini gli addetti ai lavori avevano pronosticato un campionato importante, siamo già nel campo dell’“oltre le più rosee aspettative”, come peraltro ha sottolineato al nostro giornale coach Sandro Dell’Agnello.
È vero, Rimini ha giocato una partita in più in casa rispetto a Cantù, a sono dettagli. Semmai, se di vantaggio si può parlare, poteva valere per le prime giornate, quando Rimini giocò quattro partite in casa e due fuori (e Cantù l’esatto contrario).
Ora il discorso regge molto meno e Rimini ha dimostrato che - casa o trasferta - sa essere letale ovunque. La squadra del momento, senza grossi picchi individuali nelle “top five” di rendimento, se non con Camara miglior realizzatore da 2, ma che ha due dati importantissimi di squadra: ha la media punti più alta (84 a partita) e la miglior percentuale di realizzazione dal campo. Dati che dicono tanto e che danno ragione a Dell’Agnello quando dice che, in fondo, è difficile trovare il migliore della sua squadra, essendoci spesso protagonisti diversi.
Per una Rimini che vola, va pure detto che Cantù non sta malissimo, anzi. Ha vinto due partite in casa di fila, contro Urania Milano e Juvi Cremona, sta inserendo bene Hogue e ha dimostrato compattezza nei momenti di difficoltà nel turno infrasettimanale. Il settore lunghi, nonostante l’arrivo di Hogue, in questo momento storico è paradossalmente quello un po’ più in sofferenza. Posto che uno dei due sarebbe stato escluso dal referto per turnover obbligato, Burns è out per la labirintite (e per un colpo alla caviglia ricevuto sabato scorso), mentre è in forte dubbio Possamai, che con la Juvi era a referto ma non ha giocato. Magari sarà a referto, ma non ci si aspetta un contributo elevatissimo in termini di minutaggio. A proposito di assenti, nemmeno gli Eagfles ci saranno, in segno di protesta contro le limitazioni sulla vendita dei biglietti imposte dall’Osservatorio del Viminale.
Il -4 è un obbligo
Certo è che Cantù, che ha recuperato negli ultimi giorni 4 punti a Cividale e a Udine (che si è imposta a fatica su Rieti nell’anticipo di venerdì, dopo due supplementari), se vuole davvero cominciare a far venire un po’ di tremarella a Rimini, dev’essere la prima a farla vacillare, in attesa di qualche inciampo dei romagnoli. Già portarsi a -4 questa sera sarebbe davvero un gran colpo, andare a -8 potrebbe allontanare la promozione diretta. Per recuperare, poi, ci saranno a disposizione altre 22 giornate.
E quindi sì, ora forse si può dire. In questo momento, Rimini-Cantù è la partita dell’anno.
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