Secondo straniero, accelerata Cantù

Mercato Manca un solo tassello, il secondo americano, e al bivio tra chiudere presto, magari sforando sul budget rimasto

L’asse è sempre quello, da più di un mese: Sandro Santoro-Nicola Brienza. Ovvero il responsabile dell’area tecnica e l’allenatore dell’Acqua S. Bernardo. Oggi come allora, l’obiettivo dichiarato è quello di chiudere il roster. Per godersi, magari, un minimo di vacanza in tranquillità, aspettando il 16 agosto, giorno del raduno.

Terreno di caccia preferito la notte, per via dei fusi orari che permettono di parlare e chattare con oltre Oceano. Ma di giorno la musica non cambia, con la differenza che - a giocare di sponda - da una parte (quella di Santoro) rientrano i vertici societari e dall’altra (con Brienza) Michele Carrea e Mattia Costacurta, gli assistenti del tecnico.

Manca un solo tassello, il secondo americano, e al bivio tra chiudere presto, magari sforando sul budget rimasto, e aspettare un po’ per vedere l’aria che tira, a prevalere è stata la seconda ipotesi. Un anno e una settimana fa, con Anthony Hickey, la Pallacanestro Cantù completò la squadra. Ora, pur non dandosi una scadenze, continua nel lavoro di setaccio del mercato.

Come ha rivelato Sandro Santoro nell’intervista di ieri al nostro giornale, ci sono giocatori di serie A che non vogliono nemmeno sentire parlare di scendere in A2, a costo magari di migrare altrove. Tra questi, di sicuro, Jordon Varnado, che Brienza conosce molto molto bene e che proprio a Brienza avrebbe detto chiaramente di non essere disponibile.

Un peccato, perché in quel ruolo scoperto - il quattro puro - s’incastrava a meraviglia con i giochi pensati dal coach canturino per valorizzare l’esperienza e la classe di Filippo Baldi Rossi, il pari ruolo, e la presenza nel pitturato di Christian Burns e Luca Possamai.

E allora? E allora testa ancora nei database e nel materiale che, passata la prima ondata di mercato, sta arrivando in forma sempre più copiosa agli indirizzi mail e whatsapp di gm e coach. Un’ottantina, finora, i profili attenzionati, con una scrematura destinata a diventare quella definitiva.

L’occhio, a un certo punto, tra gli altri, è caduto su due profili di alto livello: non è detto che siano quelli destinati al ballottaggio, anzi, ma un “sondo” un po’ più approfondito degli altri è stato fatto.

Si tratta di Devin Oliver e Chris Coffrey. Trentadue anni il primo, ha un’ottima esperienza in Europa - tra Belgio, Slovenia, Turchia, Israele e Francia - e l’ultimo anno ha giocato in Giappone: 203 centimetri e 102 chili, offre anche una ragguardevole atleticità e ha punti nelle mani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA