Seimila cuori biancoblù. Che spettacolo il tifo di Cantù

Tanti ospiti in tribuna, dagli ex coach ai giocatori del Como. Biella tra gli Eagles

Ma il tour di Vasco passa da Desio? Il traffico, sulle strade che circondano il PalaFitLine, farebbe pensare a una rockstar pronta a esibirsi in concerto nel palazzetto brianzolo. Invece è “solo” gara 1 della finale. Ci risiamo, dopo tanti anni. Diciamo due, dall’ultimo tentativo di salita in serie A andato a vuoto. Stavolta, c’è ancora più gente. Cantù ha chiamato, Cantù ha risposto con una gara 1 contro Trieste da seimila spettatori. Decisamente un pienone da derby in serie A,

Un’atmosfera incredibile, già mezz’ora prima della palla a due. Un muro blu la curva canturina e il settore di fronte, maglie bianche sul lato lungo per gli spettatori delle tribune. Effetto cromatico perfetto. Luci spente alla presentazione della squadra, ma “lucciole” sugli spalti: erano le torce degli smartphone accese, come da indicazioni dei giorni scorsi. E ancora, all’inno di Mameli, altro colpo di teatro, con quadratoni blu e bianchi di plastica alzati al cielo dai tifosi di casa: su «… L’Italia chiamò!», coriandoli sparati a salve dagli Eagles (con loro c’era Biella), poco prima dell’inizio. Bello, da video da conservare nel cellulare o pubblicare sui social.

Tifo assordante, come non si vedeva da tempo. Nello spicchio a loro riservato anche un centinaio di tifosi della Curva Nord Trieste. Tanti, tantissimi ospiti in prima fila, a partire dalla politica. Di casa, con il sindaco di Desio, Simone Gargiulo, la collega canturina Alice Galbiati e, ormai fisso nei playoff, anche il comasco Alessandro Rapinese. Tutti a un tiro di schioppo dalla presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca. Anche il basket val bene uno scambio di idee e opinioni.

Tanto sport, ovviamente, sugli spalti. Una delegazione dell’Olimpia Milano era a Desio: il canturino (solo di nascita) Stefano Tonut, Guglielmo Caruso e Picco Ricci. Freschissimo di firma con Pesaro, neoretrocessa in A2, c’era Pino Sacripanti. E, sempre della ricchissima scuola dei coach canturini, Nicola Brienza e bambine, proprio alle spalle della panchina triestina. Infine, una botta di nostalgia con due leggende della Comense come Aldo Corno e Chicca Macchi.

Ma anche il mondo del calcio ha voluto dare un segnale di amicizia alla Pallacanestro Cantù, con l’ex campione del mondo Gianluca Zambrotta, oltre al dg del Como Ludi , all’onnipresente Alessio Iovine del Como – indossava la maglia blu, ma nel suo settore serviva quella bianca… l’ha comprata al tavolo Eagles – e con il lui il terzo portiere Pierre Bolchini. Giovedì si replica, con nuove voci e nuovi protagonisti sugli spalti.

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