Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Martedì 16 Aprile 2024
«Sì, adesso in campo ci aiutiamo di più»
Basket A2 Bucarelli spiega come si è trasformata Cantù dopo la batosta, anche morale, di Cividale
«Siamo pronti a combattere». Lorenzo Bucarelli mostra muscoli e petto. Con lui, tutta la S.Bernardo Cantù. La squadra sembra essersi ritrovata dopo un periodo difficile. Ha battuto Piacenza in casa, soprattutto ha battuto Forlì in trasferta. Ora, si appresta a chiudere - domenica alle 18 - la fase a orologio ospitando Udine.
È cambiato qualcosa nella testa dei giocatori di Cantù dopo la disfatta di Cividale? Bucarelli prova a dare una risposta: «In un campionato lungo e difficile come la A2, come ben sappiamo, si può vincere e perdere contro tutti. Non siamo gli unici a essere incappati in un momento “no”, basti guardare i risultati delle ultime giornate. Siamo stati bravi, dopo Cividale, ad avere una reazione in casa contro Piacenza. E poi abbiamo vinto a Forlì, per chiudere il discorso per il secondo posto. Abbiamo reagito, queste due vittorie hanno tirato su il morale».
«I rimbalzi segnale importante»
Non è stata solo una risposta di nervi e di carattere, secondo Bucarelli: «Qualche accorgimento tattico c’è stato. Ma il fattore principale è essersi ritrovati nello spirito, mettendo in campo maggiore condivisione. Se ci siamo ripresi, credo dipenda soprattutto dall’atteggiamento di ognuno di noi: abbiamo capito dove abbiamo sbagliato, abbiamo lavorato bene per non ripetere gli errori commessi».
Dato importante, dal momento che spesso e volentieri Cantù soccombe in questa specialità, contro Forlì si è invertita la tendenza a rimbalzo, vincendo 42-30. Per una volta, la S.Bernardo ne ha presi più dell’avversaria, che era priva di un lungo importante come Johnson, uno degli stranieri più forti della A2.
«Vero, non c’era Johnson ma c’era Magro, un signor rimbalzista. Prevalere ai rimbalzi non è solo una questione di centimetri, ma anche di voglia, di fare un buon tagliafuori. Non ci sono formule o schemi, solo affrontare la partita con maggior determinazione. E prendere più rimbalzi significa avere più chance per andare a canestro, significa anche entrare in ritmo: è un segnale importante di presenza. E, ne sono certo, Cantù è pronta a combattere ora che arriva la parte decisiva della stagione».
Intanto, acquisito il secondo posto con la certezza di giocare nel tabellone Oro (quello guidato da Forlì) contro la settima del girone Rosso ai quarti di finale, resta solo da capire quale sarà l’avversaria. In questo momento sarebbe Cividale, ma tutto si deciderà al termine dell’ultima giornata.
«Non importa chi affronteremo»
«Cividale, ma anche Rimini e Piacenza sono squadre che potrebbero toccarci in sorte - fa presente -. Tutte hanno disputato una grande fase a orologio. Ma credo che i playoff siano tutta un’altra storia: si alzeranno intensità, nervosismo, tenuta mentale. Sarà necessario farsi trovare pronti tecnicamente, mentalmente e fisicamente. Chi ci toccherà in sorte, non deve preoccuparci troppo: si rischia di perdere energie inutilmente».
Prima però c’è Udine da affrontare. Due anni fa fu la sfida dell’anno: «Ha perso le ultime due e ha problemi di infortuni: sappiamo bene quanto sia faticoso conviverci. Togliamoci dalla testa, però, che non vogliano vincere. È una storiella a cui non credo: verrà a Desio per dimostrare il proprio valore e per lanciarsi nel modo migliore nei playoff. Come vogliamo fare anche noi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA