
( foto Butti)
Al rientro dall’infortunio un Tyrus così forte non si era ancora visto quest’anno. «Con Rimini ho messo insieme un buon bottino, ma sinceramente non ci faccio troppo caso»
BASKET
«McGee sta facendo… McGee». Citare coach Nicola Brienza - frase pronunciata una quindicina di giorni fa – è il modo migliore introdurre l’argomento. E l’argomento è, chiaramente, Tyrus McGee. La guardia statunitense di Cantù, è davvero tornata. Forte come non lo si era mai visto in questo campionato. L’impressione è che il recupero dopo il secondo infortunio muscolare alla gamba destra - va sempre considerata nella valutazione della stagione anche la sua lunga doppia assenza - abbia restituito a Cantù un giocatore fresco e brillante, ma anche leader e trascinatore quando serve.
Lo dicono non solo i numeri, ma anche le performance dell’americano, autentico trascinato della S.Bernardo nelle ultime settimane. Come testimoniano anche i 24 punti segnati domenica contro Rimini in 34 minuti sul parquet. Punti supportati da ottime percentuali: 67% da due, 56% da tre, con 9 assist distribuiti ai compagni.
Brienza è stato il primo ad accorgersene e a sottolinearlo. Oltre a ribadire, dopo Rimini, che un McGee così forte non si era ancora visto quest’anno. E il diretto interessato, che ne pensa? «Sicuramente nella prima parte di stagione quella serie di problemi fisici mi ha condizionato parecchio – spiega il giocatore - . Contro Rimini ho messo insieme un buon bottino, ma sinceramente io non ci faccio troppo caso. Il mio obiettivo quando gioco è sempre quello di cercare di fare le cose giuste che servono alla partita, siano canestri, passaggi o difese non ha importanza».
Sarà molto più che utile un contributo di questo tipo, ora che la stagione entra nel vivo, con la Final Four di Coppa Italia, il finale di regular season e i playoff. McGee è pronto, senza fare drammi se saranno i playoff il palcoscenico per raggiungere l’obiettivo stagionale della promozione: «Noi dobbiamo entrare in campo a ogni partita cercando di vincere e basta, senza pensare troppo alla classifica e agli obiettivi. Il nostro spirito non deve cambiare. Che siano playoff o no, non cambia nulla. Udine ha un vantaggio, ma tutti noi siamo abituati a giocare una post season. È una cosa normale nel mondo del basket».
Per arrivare al meglio nella fase più importante, vanno limate ancora alcune situazioni, secondo la guardia americana: «In questo momento della stagione si lavora sui dettagli, che sono però quelli che fanno la differenza. Dobbiamo continuare a giocare come nelle ultime partite e migliorare la nostra costanza nell’arco dei 40 minuti, facendo piccoli accorgimenti».
Cantù dovrà quindi cercare di non guardare in faccia niente e nessuno, senza sottovalutare la Final Four di Coppa Italia ormai alle porte: «Sarà una bella manifestazione. Ci sono tante squadre forti e noi avremo l’opportunità di vendicare la sconfitta contro Udine e questa è una grande motivazione. Vincere un trofeo è sempre bello ed è quello per cui vogliamo giocare in questo prossimo weekend».
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