Sorpresa Santoro al fianco di Cagnardi. «Siamo tutti vicini»

Basket A2 La conferenza pre Urania con colpo di scena: «Segnale mio, del club e di chi lavora dietro le quinte». Il coach: «Non voglio sentire la parola preoccupazione»

Massima attenzione al gioco perimetrale dell’Urania, con un’avvertenza: «La sconfitta contro Trapani sia uno spunto per migliorare, ma dobbiamo mettercela alle spalle». Coach Devis Cagnardi riallinea squadra e ambiente, in vista del cosiddetto “derbino” di domani sera a Desio. Al suo fianco («in segno di vicinanza mia, della società e di chi lavora dietro le quinte»), anche il gm Sandro Santoro.

«Il palazzetto ci spingerà»

Dopo la sconfitta, Cantù prova a ripartire. Niente di meglio di un’altra partita in casa, che sarà anche l’ultima del 2023: «L’Urania è una squadra dotata di talento offensivo e sa giocare una buona pallacanestro, affidandosi al suo nucleo storico e al suo allenatore. È una squadra performante, che affronteremo in un palazzetto che, ne sono convinto, ci spingerà. Noi vogliamo offrire una prestazione solida lungo l’arco dei 40 minuti, prestando attenzione ai loro punti di forza, in particolare ai loro tanti tiratori da 3».

Cantù arriva da una sconfitta in casa contro Trapani, che non ha lasciato scorie ma parecchia amarezza: «Perché il risultato poteva essere diverso. Da una parte abbiamo la consapevolezza di non essere poi molto lontani da loro, considerando come ci siamo presentati, dall’altra siamo però consapevoli di non essere al loro livello. Il risultato negativo, che prescinde da tutte le analisi, un po’ ci ha scosso, spero nel modo giusto».

Il coach ammette – con tutte le spiegazioni del caso – che ci sia qualche giocatore un po’ sotto livello: «Alcuni, nei primi due mesi, sono stati spremuti per necessità e per la causa. Giocando spesso in sei, spesso abbiamo tenuto botta e anche vinto, I nostri giovani sono preziosi, ma non sempre ci hanno permesso di fare rotazioni complete. Ora questo fatto lo stiamo un po’ pagando e i rientranti devono darci tanto per pareggiare. Il nostro problema è la disomogeneità atletica, solo il lavoro ci aiuterà a pareggiare i valori».

È un punto a favore o alla lunga può diventare un problema? «L’assenza di tanti giocatori ci ha permesso di tirar fuori una capacità di reazione notevole: in tante partite abbiamo visto personalità e carattere. Ma alla lunga, questa situazione non permette di creare automatismi, che arriveranno però con il tempo. In questo, siamo indietro rispetto alle aspettative».

Miglioramenti da fare? Contro Trapani Cantù è mancata specialmente nel tiro da 3: «Prima di Trapani, eravamo primi nelle percentuali da 3 e secondi in quelle da 2. Contro Trapani, c’è stata una partita storta di Moraschini e Hickey, a cui non si può dire nulla, e questo ci ha penalizzati in una partita così tirata. Chi c’è basta e deve bastare: abbiamo perso per demeriti nostri, ma anche per meriti altrui, vedi le bombe di Imbrò che hanno rotto l’equilibrio».

«Arrabbiati sì»

Sguardo alla classifica, c’è preoccupazione in ottica secondo posto? «La parola “preoccupazione” non vorrei sentirla: arrabbiati sì, ma non preoccupati».

Chiusura con il gm Santoro: «Ci sono tante squadre forti nell’altro girone e non solo. Non vorrei sfuggisse la particolarità della seconda fase, in cui le incontreremo tutte. C’è tanto ancora da fare, ma assoluto ottimismo in merito a quello che ci aspetta: la fiducia ci deve essere sempre perché elimina la preoccupazione».

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