Tutta l’energia di Piccoli per Cantù

Basket Il nuovo arrivato: «Avevo altre opzioni, sono qui perché questo è un posto speciale, mi piace essere vicino ai tifosi»

«È vero, difendo, do sempre tutto, segno anche. Ma sono le cose meno visibili e intangibili quelle che mi caratterizzano maggiormente». Matteo Piccoli, volto nuovo della Pallacanestro Cantù punta al ruolo di uomo-squadra. Come ha fatto spesso in carriera, in particolare nei suoi due anni alla Vanoli Cremona. Ventinove anni, guardia-ala – dovrebbe essere il cambio del “2” americano – Piccoli ha scelto Cantù, dopo essere stato corteggiato da mezza A2.

Cremona

«Arrivo da due anni incredibili a Cremona – racconta - trovando anche spazio in serie A. Un periodo ricco di soddisfazioni. Mi piaceva però l’idea di tornare un po’ più protagonista, non solo a livello di punti e minuti. Il mio obiettivo è vincere e cercavo una realtà così. Chi mi ha cercato? Tutte quelle che puntano alla promozione».

E allora, perché proprio Cantù? «Perché è un posto che conosco bene, con un pubblico incredibile: per me è la situazione perfetto. Sono un giocatore di energia, che prova a creare un legame empatico con i tifosi. Una volta recapitata la proposta, ci ho pensato davvero poco e ho accettato».

Tra l’altro, a cercare di spingere Cantù in alto ci proveranno due… varesini. Ossia Piccoli e De Nicolao: «È una rivalità che conosco bene e che appassiona. Ma sono un uomo di sport e da quando ho messo la firma sul contratto, il mio sangue è diventato biancoazzurro: morirò per Cantù e per questi colori. E poi, sono lontano da Varese da anni… Mi piacciono le rivalità, ma lo sport deve appassionare per quello che è. La battaglia vera semmai, è con noi stessi: io combatto per essere migliore di me stesso non degli altri. Se miglioro, significa che ho fatto qualcosa di buono».

Piccoli ammette che la presenza di coach Brienza ha avuto un peso specifico importante nella decisione di prendere la strada di Cantù: «È un allenatore di cui parlano tutti bene, credo che partire con il miglior allenatore della serie A dell’ultima stagione sia già tanta roba. Un vero lusso. Dovremo essere bravi a conoscere lui, perché immagino lui sappia già come sfruttarci».

Ambiente

Sa che arriva in un ambiente ancora scottato: «Io spingerò per dare alla squadra il 100%, se troveremo la quadra sarà tutto più facile. Noi non possiamo pensare al passato glorioso o al futuro quando ci sarà il nuovo palazzetto. Dovremo solo essere pronti per essere i migliori. Abbiamo uno staff, una società e un pubblico che offrono sempre un supporto: è una fortuna inestimabile e lo so bene perché il mio amico Andrea Pecchia me lo ha sempre detto. Starà a noi essere sempre la miglior versione di noi stessi».

Ricette? «Cementare lo spirito di squadra, la difesa, costruire spogliatoi sani: ci sono riuscito in passato, punto a farlo anche qua. E poi avrò compagni fortissimi, saranno loro a darmi una mano, per fare il meglio possibile».

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