Spreafico, una forza tripla: «Ho imparato alla Comense»

Laura ha centrato il traguardo dei 500 tiri da tre. «Merito anche degli allenamenti specifici fatti con coach Barbiero»

Mano caldissima per Laura Spreafico. La giocatrice comasca del Geas Sesto San Giovanni è sempre stata una specialista del tiro da tre punti, ma nelle ultime tre partite si è superata: sette triple realizzate contro il Villafranca in serie A1, altre sette in Eurocup a Lisbona, poi ancora sei in campionato a Brescia. Per un totale di venti bombe messe a segno nel giro di una settimana.

Triple

Non è un caso quindi che una settimana fa la trentatreenne di Asso abbia tagliato il traguardo delle 500 triple messe nelle retine del massimo campionato. «Io non lo sapevo – confessa Spreafico -, l’ha scritto sui social l’agenzia del mio procuratore, che tiene tutti i conteggi delle sue giocatrici. Mi hanno detto anche che sono a 8 partite dalle 400 giocate in serie A1. E a pochi punti, ma non so di preciso quanti, dai 2500 segnati. Però non sono una che ama guardare tanto le statistiche».

A proposito di statistiche, sei la giocatrice di A1 che prende più tiri da tre, straniere comprese (65 con il 43%). «Ho sempre avuto questa predisposizione, fin da giovane. Poi ricordo che in Comense ho lavorato tanto sul tiro con coach Barbiero. E’ una caratteristica che ho costruito nel tempo, e adesso mi viene naturale».

E poi ci sono le settimane “on fire”. «Non devo pensarci, se no entro nel tunnel. Però è vero che per un tiratore ci possono essere alti e bassi. Ma l’importante è continuare a tirare con fiducia. Basti dire che arrivavo dal 2/13 fatto contro Campobasso, e poi nelle ultime tre partite ho tirato 20/39. Serve sentire sempre la fiducia della squadra e dell’allenatrice. Faccio l’esempio di Campobasso dove, pur con quella percentuale, l’ultima rimessa è stata fatta per far tirare me».

Al Geas ti trovi a tuo agio. «Sì, il gioco di Sesto mi aiuta in tal senso. Abbiamo delle lunghe che possono occupare bene l’area, e delle esterne che possono attaccarla e aprire il campo per me. Quello che era mancato al Geas negli ultimi anni era la costanza nel tiro da fuori, e quest’anno hanno voluto giocare così».

Siete in corsa su due fronti. «C’è voluto un po’ di tempo all’inizio per rodare e abbiamo lasciato per strada la partita con Tortona. Ma adesso sia in campionato che in Eurocup stiamo trovando continuità di gioco».

Paragone

Se facciamo un paragone irriverente, ti senti più Antonello Riva o Stephe Curry... (giusto per citare due cecchini illustri)? «Riva non ho avuto la fortuna di vederlo giocare, e forse ho più in mente come tira Curry. Ma ammetto di sentirmi lontana da entrambi... Però nel mio piccolo sono già orgogliosa di me stessa».

Intanto è iniziato il conto alla rovescia della Nazionale per l’Europeo di giugno a Bologna. «Ho saltato le ultime due gare a Genova per un infortunio rimediato due giorni prima, ma sono cose che capitano. A febbraio – dice la capitana delle azzurre – c’è l’ultimo appuntamento e sarà una tappa importante per avvicinarci all’Europeo».

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