«Ehi, Como Women. Possiamo sognare di essere una big»

Il presidente Verga: «La cessione a Mercury13 ci manda nello spazio, Io qui almeno cinque anni»

Cascata di fuochi d’artificio, flut di champagne, palloni in regalo. Cin cin. La festa holliwoodiana per celebrare l’acquisto del Como Women di calcio femminile da parte di “Mercury 13” si è chiusa a tarda sera, nella villa Resta che si affacciava sul lago illuminata di lilla. La fotografia di quello che è Como oggi, con l’arrivo di un fondo americano, guidato da due sudamericani (lei, Victoire Reynal, argentina; lui Mario Malavè, venezuelano), attratti dal progetto sportivo ma indubbiamente anche dalla location, con ospiti e istituzioni che sono transitati dalla festa, tipo il sindaco Rapinese che si è intrattenuto a lungo con Stefano Verga, partecipando poi anche alla cena finale.

Ormai le storie sportive (dopo il Como maschile preso dagli indonesiani, il Como Women femminile) che non possono più essere ignorate dalla città, perché evidentemente frutto di un intreccio tra sport e strategie brandizzate che si avvitano sul nome di Como. A fine serata, sul muretto della villa, Stefano Verga si è concesso per fare il punto.

Contento?

Contentissimo. Era una cosa che avevo in mente dalla scorsa estate, e ve lo avevo detto. Senza capitali nuovi, freschi, era difficile arrivare dove vogliamo arrivare in un mondo competitivo come quello del calcio femminile moderno, con tante società che sono diretta emanazione di quelle maschili.

Come è nato il contatto con “Mercury 13”?

Ci hanno contattato loro tramite un mediatore. Da mesi avevo contatti con altri gruppi, e se volete saperlo, avevo offerte anche superiori e più vantaggiose economicamente. Ma “Mercury 13” è sicuramente la società che garantisce alla squadra il salto sportivo più importante. Ed era questo che contava.

Come è successo per il Como maschile, anche qui un arrivo in grande stile, dall’altra parte del mondo. Poi, per carità, abbiamo visto anche cose tipo la Essien...

Capisco cosa intendete e cioè che arrivare da lontano non è garanzia di nulla. Ma qui stiamo parlando di imprenditori e personaggi del business internazionali, capaci, geniali e riconosciuti. Basta andare su Wikipedia, mica serve assoldare un investigatore per capire chi sono Miss Reynal e Mister Malavè. Sono arrivati due partner che sono una fortuna per Como e per il Como Women.

Almeno adesso le “sparate” di Verga non potranno essere più fermate...

(ride, ndr) Io ho sempre vissuto con entusiasmo la mia avventura e non ho mai nascosto le mie ambizioni. Magari a volte esageravo negli obiettivi, ma il mio sogno ci ha permesso di progredire sempre. Capisco la ragione di chi mi frenava. E del resto senza un gruppo del genere, pensare di attaccare le vette era impensabile. Adesso i sogni possono diventare realtà, e fare del Como Women una delle squadre più importanti a livello europeo.

Si dice che lei abbia il 30 per cento. E’ stato confermato presidente, ma lei sa meglio di noi che le nuove proprietà fanno presto poi a prendere in mano il pacchetto. Lei pensa davvero di rimanere a capo del progetto?

Mi sono tutelato. Abbiamo accordi firmati. Resterò presidente per almeno 5 anni. Ho diritto di veto. Loro hanno mostrato stima per come ho condotto la società, senza debiti, passando dalla C alla A. Sarà un lavoro di squadra.

Veniamo al capitolo del campo di gioco. Pare assurdo che una nuova proprietà possa arrivare a Como per motivi anche legati al brand, e si accontenti di giocare a Seregno...

I problemi legati al campo li conosciamo e li abbiamo sviscerati tutti in passato. Che loro vogliano battere vie nuove per poter giocare a Como, è una mossa che mi aspetto. Noi abbiamo Seregno dove siamo felici. Dopodiche vedremo. Dovesse essere un problema di soldi, ora i soldi per intavolare una trattativa ci sono. Ne parleremo con il Comune.

Lei ha parlato con il sindaco a lungo...

Chiacchierata informale. Loro hanno il problema, un bellissimo problema per carità, della serie A maschile che potrebbe diventare realtà e deve essere organizzata logisticamente. Vedremo se ci sarà margine per parlare di noi.

La proprietà lavorerà sulle infrastrutture?

Sicuramente. Una idea potrebbe essere quella di Orsenigo. Vedremo se si potrà avviare una trattativa. Un centro sportivo di proprietà è uno degli obiettivi.

Il ds Keci (che però è molto di più) sarà confermato.

Allungato il contratto di tre anni. Questo conferma che il progetto tecnico è stato ben guidato e che c’è fiducia in chi ha condotto i club sul campo sino ad ora. Ma adesso si apre un nuovo capitolo. Sono davvero eccitato. Grazie ai contatti di Victoire Reynal siamo già entrati nella sfera di interesse di grandi gruppi imprenditoriali legati alla moda e all’abbigliamento. Alcuni erano già qui alla presentazione. Como, fashion, moda, calcio femminile. Sta per nascere una idea meravigliosa.

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