A Torino con la Juve l’ultima volta 22 anni fa. Moggi-Preziosi, che liti

Il precedente più recente risale all’ottobre 2002 e il Como in quell’occasione ne uscì con un pareggio (1-1). Rapporti tesissimi e sgarbi tra i due “protagonisti”

Era l’aprile del 1951 quando il Como vinse per la prima, e unica, volta sul campo della Juventus. Finì 0-3, più di settant’anni fa, un’altra vita. Ma anche quando al mondo c’erano già più o meno tutti i tifosi di oggi, nell’ottobre del 2002, il Como seppe far tremare i bianconeri in casa loro.

L’ultimo precedente, nello stadio che allora si chiamava Delle Alpi, fu una giornata decisamente burrascosa, ma il Como da quella partita uscì davvero a testa altissima.

I rapporti con la Juve, nell’ultimo anno in cui ci fu l’occasione di averne sul campo, erano veramente molto tesi. Soprattutto tra i due personaggi di punta in quel momento nelle due società: Enrico Preziosi presidente del Como, e Luciano Moggi deus ex machina bianconero.

Tutto cominciò durante l’estate, per un vero e proprio sgarbo che la Juventus fece al Como e ai suoi tifosi. Era stato organizzato un torneo triangolare in Valle d’Aosta, dove il Como andò in ritiro per qualche anno in quel periodo, il Como fu invitato dalla Juve a partecipare. Tutto organizzato, tifosi già pronti per l’appuntamento, ma all’ultimo momento la Juve scelte di sostituire il Como con la squadra dell’Al Ittihad. Motivazione, la squadra era del figlio di Gheddafi e della Lafico, allora secondo azionista della società bianconera.

La reazione di Preziosi fu veemente, in un momento in cui già era partita la sua guerra contro il palazzo.

Non bastasse, prima dell’incontro in campionato - si era alla quarta giornata, il Como nelle prime tre aveva raccolto soltanto un punto - Moggi sentenziò che la squadra comasca aveva già fatto la metà dei punti che avrebbe raccolto in tutto il campionato. Peggio che sventolare un drappo rosso davanti a un toro. Tanto che Preziosi dichiarò «possiamo perdere contro tutte, ma dobbiamo battere la Juve».

E il Como ci andò davvero molto vicino, presentandosi a Torino giocando un’ottima partita contro una squadra bianconera invece molto in disarmo. Tanto che fu il Como, con Pecchia, a passare in vantaggio per primo, con un gol tra l’altro discusso per un possibile fuorigioco, ma validissimo.

La Juve riuscì a pareggiare al 43’ del secondo tempo, con Zalayeta. Ma ci fu altro che fece infuriare ancora di più Preziosi e tutto l’ambiente del Como. Perché Luciano Moggi a un certo punto della partita decise di scendere in campo, letteralmente, posizionandosi sulla panchina della Juve. Un gesto ritenuto scorretto: secondo Preziosi Moggi non avrebbe avuto il permesso di stare lì, soprattutto di farlo a gara in corso. «Ma lui si crede il Papa, è andato in panchina a dare la sua benedizione», disse Preziosi a fine gara.

«Secondo lui abbiamo già fatto la metà dei nostri punti? Si sbaglia, ne abbiamo ancora tre da fare, al ritorno contro la Juve». Non andò così, al Sinigaglia la Juve vinse 1-3. Ma quella promessa è rimasta in sospeso, e questa è la prima occasione utile per recuperarla. Chissà mai che...

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