«Audero e Sergi Roberto? Possono essere soluzioni»

L’allenatore del Como Fabregas e la gara casalinga di domani contro il Bologna

La classifica, per ora, conta poco. Cesc Fabregas non si fa condizionare dall’ultimo posto in classifica del suo Como, né tantomeno dai soli due punti del Bologna, avversario di domani. «In questo momento non è ancora così importante, la classifica ancora non dice niente di determinante. Conta di più altro, l’identità di gioco, l’atteggiamento con cui si va in campo, la costruzione di quello che verrà in questi mesi. Nel calcio si gioca per fare punti sempre, quando si sta dietro o quando si è davanti. L’idea deve essere sempre la stessa».

Idea

E la sua idea sta maturando attraverso un lavoro che in queste due settimane è sicuramente progredito, sia nelle condizioni individuali che nell’amalgama della squadra. «Abbiamo avuto un po’ di tempo in più per crescere, per dare più minutaggio a tutti, anche con l’amichevole di settimana scorsa. Abbiamo analizzato, abbiamo lavorato tanto, la squadra sta bene. Baselli e Verdi sono rientrati con il gruppo, ci mancherà solo Barba, che ha avuto un problema alla schiena già prima della partita con l’Udinese. Era venuto in panchina lo stesso, poi il dolore si è riacutizzato». E con il Bologna dunque dovrebbe mancare solo lui.

C’è curiosità sul fatto se, dopo queste due settimane, qualche scelta nella formazione titolare potrebbe essere cambiata. Due sono i nomi che Fabregas mette tra i possibili titolari, Emil Audero e Sergi Roberto. Sul portiere dice «è possibile che giochi lui. Niente da dire su Reina, che ci ha aiutato tanto in questo inizio, ma adesso anche Emil è pronto». Mentre sul centrocampista ex Barcellona ha ribadito che «lui può essere molto importante per noi, perché al di là delle sue qualità tecniche è un giocatore di grande intelligenza, quello che ha fatto con il Barcellona, ricoprendo tanti ruoli, lo dimostra ampiamente. E ha l’età e lo spirito giusto per affrontare questo nuovo progetto. Non so se per novanta minuti, ma è pronto per giocare anche titolare, potrebbe esserci».

E con lui dall’inizio potrebbe esserci Perrone, o anche «un centrocampo a tre – spiega Fabregas -, può giocare da play o da mezzala». Insomma, lì in mezzo si potrebbe vedere qualche novità. A proposito di novità, si torna sui due giovani talenti, Perrone e Paz, che tanto sono piaciuti sin da subito. «Sono giovani, vanno gestiti e guidati, anche protetti. Come del resto facevano con me quando ero giovane. Tra i due certamente Perrone è quello che ha già dimostrato più maturità, ha già giocato anche di più, ha un po’ più di esperienza. Paz in questo senso è un po’ più indietro, il suo talento va gestito bene».

Partenza

La partenza non eccezionale del Bologna non lo illude. «E’ comunque una squadra di Champions League, con tanti giocatori di alto livello e con un allenatore bravo come Italiano, che apprezzo molto. Mi piace il modo in cui fa giocare le sue squadre. Noi dovremo rispondere con una partita intelligente, sempre giocando nel nostro modo. Sono contento di tornare nel nostro stadio, mi piace il calore del tifo, che tanto ci ha aiutato l’anno scorso».

Ultima curiosità, chi tirerà un rigore, se dovesse esserci? «L’anno scorso, dopo l’errore di Cutrone con la Cremonese, quando capitava c’era sempre Verdi in campo. Ora non ho deciso niente, tirerà chi se la sente. Sbagliare può capitare a tutti».

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