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(Foto di Cusa)
Non solo Paz e Fadera in crescita, abbiamo dato un’occhiata alle quotazioni dei calciatori azzurri poco dopo metà campionato
In un calcio sempre più dominato dal denaro, anche nei discorsi tra i tifosi, normale che le quotazioni dei giocatori facciano discutere. E che contino come altri numeri, tipo i gol segnati o i tiri parati. Una volta il denaro era visto dal tifosi come il diavolo, se ne parlava poco, i lauti guadagni degli atleti erano motivo di contestazione e un cambio di casacca per motivi economici era visto come il massimo del tradimento. Oggi i tifosi parlano di soldi e di plusvalenze come il più navigato dei dirigenti, e sono pronti a calcolare i guadagni di una cessione, seppure amara, per riconsiderarla vantaggiosa in chiave mercato. Meno sogni, più concretezza.
Ecco così che dare un’occhiata con l’aiuto delle voci ufficiali (Tranfertmark, oracolo sul tema) in tema di valori di mercato e di trend, è una camera con vista su un panorama interessante. Anche per vedere se, nel primi quattro mesi di campionato ci sono stati incrementi (o decrementi) significativi nei valori dei giocatori. La rosa del Como, fatta la somma di quelli singoli dei giocatori che la compongono, vale più o meno 140 milioni. L’uomo che vale di più, manco a dirlo, è l’argentino-spagnolo Nico Paz, il cui valore di mercato è attualmente di 20 milioni. Il suo è anche l’incremento di quotazione più evidente e cospicuo della rosa: era valutato 15 milioni a inizio campionato, ora è a 20, un incremento del 25%, nessuno come lui. E del resto parliamo del giocatore più osservato, più chiacchierato, più ammirato della rosa del Como, anche a livello mediatico. L’incremento di valore non deriva tanto dal suo talento, ma anche dall’approccio che ha avuto nel calcio italiano: il fatto che non abbia patito (e a soli 19 anni) alcuna titubanza, alcun problema di adattamento, in un campionato che non conosceva, il fatto che abbia fatto progressi soprattutto dal punto di vista dell’autorità e della personalità con cui affronta le partite (spesso torna indietro a prendersi il pallone, si candida come faro della squadra, non solo come fantasista) ha fatto schizzare il suo valore. Non un talento da aspettare, ma continuo, dedicato e maturo. Vedremo come finirà, tra il Como che vorrebbe tenerlo almeno un anno in più per completare la sua crescita in un ambiente protetto e con un “maestro” come Fabregas, e il Real che cercherà di riprenderselo subito. Sul tema il ds Charlie Ludi ha detto: «Ora è presto per sapere come finirà, per noi un altro anno qui sarebbe anche logico e credibile, ma bisognerà capire cose ne penseranno il Real e il giocatore al momento giusto».
In percentuale, c’è un giocatore che però è cresciuto di quotazione più ancora di Nico Paz: ed è Alieu Fadera, che ha raddoppiato la sua valutazione. Passando da 2.5 milioni ai 5 della attuale valutazione. Normale. Fadera da queste parti era uno sconosciuto, arrivato con il metodo dell’analisi dei dati. Lo stesso Fabregas lo voleva mettere alla prova. Ma poi Alieu si è dimostrato un giocatore dalle catteristiche uniche, tanto che è diventato un titolare fississimo, addirittura più di Paz (che in una occasione è andato in panchina per scelta tecnica, a Empoli, mentre con il Milan era nelle riserve perché claudicante). Lo sta scoprendo il Como ma anche il calcio italiano, e non è un caso che dietro il suo lungo contratto ci sia la strategia di portarlo a valere molto molto di più.
Hanno incrementato il loro valore anche altri cinque giocatori: Cutrone (grazie al buon avvio realizzativo), Engelhardt (titolare a sorpresa dopo l’infortunio a Perrone), Kempf (una delle sorprese), Dossena e Iovine (che ha beneficiato dell’esordio in A). Anche qualche decremento, il più sorprendente quello di Da Cunha da 6.5 a 6, ma con una spiegazione. Le quotazioni sono ferme a dicembre, il giocatore arrivava da una luna fase di panchina, e solo tra dicembre e gennaio si è proposto come elemento fondamentale del centrocampo azzurro, tra l’altro trasformandosi da esterno a mediano. Piccolo decremento anche per Sergi Roberto (che ha cambiato lo status e paga gli infortuni).
Per i nuovi arrivati, ovviamente, c’è solo un valore, perché non c’è nessuna variazione di valore da calcolare. Vedremo a fine campionato. Con Douvakis che si propone come sorpresa dell’attacco di Fabregas.
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