C’è il Monza: dai Como, è una sfida da vincere

Arriva il primo di due scontri diretti in zona salvezza: azzurri all’attacco. Tornano Kempf e Strefezza, Sergi Roberto ancora fermo ai box. Dubbi sul portiere: chi gioca?

È difficile considerare la partita di oggi come una delle tante. Non lo è. E il Monza, inteso quanto derby, c’entra sino a un certo punto. Il pentolone azzurro delle recriminazioni sui punti persi, sulle occasioni sprecate, sta andando in ebollizione, e serve un successo per spegnere il fuoco che lo scalda.

Oggi il Como “deve” vincere. Poche balle. Anche se sappiamo bene che nello sport nulla è scontato. Però, dopo aver ricevuto complimenti e carezze sul gioco, adesso il Como e Fabregas devono andare all’incasso. Troppo importante, oggi. Una sfida diretta. La terzultima contro la penultima. Ci sarebbe, poi, anche la partita di Venezia, domenica prossima, ad allungare questa sfida decisiva sino a 180’. Ma Fabregas, in conferenza, ha detto che vuole pensare a una partita per volta. E così facciamo noi. Oggi esiste solo il Monza. Il campionato è lungo, ok, ma un risultato negativo temiamo che avrebbe ripercussioni negative sull’ambiente, interno ed esterno.

Il Como ha buttato via parecchi punti, ma va anche detto (ad esempio) che probabilmente, pur con tutta la buona volontà del mondo, pensare di poter rivincere a Bergamo rigiocando quella partita, è dura. Come dire: ci sono anche quei tre punti, meritati, certo, ma frutto di una magìa forse irripetibile. Oggi ci sono da mettere in tasca tre punti pesanti, come tutti quelli in palio in una sfida diretta.

Fabregas non dovrà fare variazioni percorso, ghirigori arzigogolati per sopperire alle assenze. Che restano pesanti, ma meno numerose. Torna Kempf, ed è una bella notizia, vista la presenza di attaccanti come Maldini, Djuric e Mota che sanno far male. A tal proposito, preoccupa l’assenza di Dossena, uno che al netto delle amnesie (come farsi buttare fuori stupidamente per una manata gratuita) sa il fatto suo. Per questo il tecnico spagnolo potrebbe decidere di andare sull’affidabilità, accentrando Goldaniga e schierando Iovine a destra. L’alternativa è Barba. Poi tornerà Strefezza. Ed è una bella notizia. Ha sempre dato sinora quantità e qualità. Più quantità che qualità, forse. Ma quantità... qualitativa. Con lui tornerà il tridente dietro la punta Cutrone.

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