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Domenica 24 Novembre 2024
Cesc dopo attacca: «Qui non esisteva nulla fino a cinque anni fa»
Intervista «Qualcuno pensava che potessimo lottare per la Champions: è un problema suo»
Scoppiettante per i toni usati, quasi paterno per le parole utilizzate per mostrarsi vicino al lavoro dei suoi giocatori. Con un’avvertenza, già sentita, ma stavolta ripetuta con ancora più forza: «Qualcuno pensava che potessimo lottare per la Champions: è un problema suo. Siamo il Como, cinque anni fa qua non c’era niente e ora siamo in serie A». Cesc Fabregas deluso, certamente, ma convinto di quello che sta facendo e del contesto in cui sta operando nella sua prima esperienza come allenatore.
Ma che succede al Como? È la domanda che gli viene posta. Questa la sua analisi della partita e, in generale, del momento: «Ultimamente manca qualità, o altro. Abbiamo una grande occasione per pareggiare e de Gea fa una parata che non fa da anni. Noi, invece, siamo sempre puniti alla prima occasione. Nel primo tempo non siamo andati bene difensivamente, molto meglio invece la ripresa: abbiamo dominato e li abbiamo messi in difficoltà. Ricordo tre-quattro occasioni, in cui come minimo si deve calciare in porta. Ci alleniamo tanto per migliorare la qualità offensiva».
Critiche alla squadra? No, anzi: «Non posso chiedere “extra” oltre a quello che siamo, devo gestire giocatori che arrivano per l’80% dalla serie B e devo dar loro fiducia, perché anche stavolta hanno dato tutto. Mi incazzo solo con Dossena, perché ha lasciato la squadra in dieci proprio quando arrivano due finali con Monza e Venezia. Mi spiace perché è un giocatore con esperienza in serie A. Posso magari fare un appunto a Goldaniga, poteva stare più vicino a Sottil sullo 0-2, ma è una questione tecnica».
Un fiume in piena, Fabregas: «Io chiedo realtà: cinque anni fa questa squadra non c’era, ora giochiamo contro una squadra che disputa le coppe europee. Credo che quando torneranno tutti gli infortunati, il livello si alzerà tantissimo. Non abbiamo alibi, il responsabile sono io, di tutto».
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