Cesc e i nove punti in classifica. «Non sono la giusta fotografia»

Il tecnico del Como: «Ho visto solo la Juventus più forte di noi. Purtroppo si può perdere anche quando si gioca bene»

«Purtroppo il calcio è così, non sempre è giusto. Sono arrabbiato, certamente: era partita che si poteva vincere e vincere anche bene, perché non ho mai avuto la sensazione di perdere».

Amarissimo il commento di Cesc Fabregas dopo la sconfitta a Torino. Ma il tecnico del Como sembra non perdere mai il controllo e, soprattutto, la fiducia nella squadra e nel lavoro che si sta impostando ormai da molti mesi: «Il grande messaggio di questa partita è che siamo una famiglia, questo per me è il momento più importante: abbiamo perso per l’errore individuale di un ragazzo d’oro, che è entrato in campo a freddo dopo molto tempo».

Anche a Torino, quindi, per il tecnico catalano si è visto un Como propositivo. Magari non ancora quello dei suoi sogni, ma che ha saputo interpretare bene la partita. Come, sempre a suo dire, bene aveva interpretato quelle recenti: «Nove punti in classifica non sono una fotografia giusta del nostro percorso: finora, ho visto solo la Juventus più forte di noi, alla prima giornata. Per prestazioni, interpretazione del piano partita, abbiamo sempre fatto bene. Anche a Torino siamo stati positivi, migliorando la fase difensiva con grandi prestazioni di Goldaniga, Dossena e Kempf in particolare, ma anche nel saperci adattare nel finale a un modulo diverso. Paz? Non ha disputato un gran primo tempo con Coco che ha sempre difeso bene su lui, nella ripresa è riuscito ad adattarsi meglio al nostro gioco: alla fine era troppo stanco e abbiamo tentato un’altra soluzione. Tutti dobbiamo aiutarlo, va gestito bene».

Bruciano, e tanto, i complimenti ricevuti dopo la sconfitta: «Il Torino è una grande squadra, con una grande storia e un allenatore che ammiro da tempo. Conosco tutti i loro giocatori, con Maripan ho anche giocato nel Monaco. Ma mi ha colpito come la mia squadra sia entrata in campo come a voler dire: “qua comandiamo noi”. Purtroppo, come detto, è una legge non scritta del calcio perdere anche quando si gioca bene».

Certamente, qualche difetto o problema c’è stato se alla fine il Como ha perso: «Ci sono e ne posso citare tanti, ma anche il Manchester City ne ha, tutti hanno qualche difetto. Noi abbiamo avuto sempre in pugno la partita, anche provando nuove soluzioni. Ma per vincere si deve fare gol, che cambia la vita nel calcio. Io però ho visto tante occasioni, sullo 0-0 e in svantaggio: sicuramente dobbiamo fare meglio davanti alla porta».

Come reagire dopo un punto in tre partite? «Ora dobbiamo ancora di più dimostrare la nostra personalità e credere nel nostro messaggio e nelle nostre idee. Credetemi, non è semplice lavorare come noi: siamo una neopromossa, che vuole proporre un certo tipo di calcio. Dispiace per i ragazzi, ai quali va il mio ringraziamento. Umilmente, dico che la gente di Como può essere orgogliosa di noi».

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