Como, allarme infortuni. Fuori mezza squadra

All’elenco dei lungodegenti si aggiunge anche Strefezza. Fabregas: «Coraggio»

«Dalle situazioni di emergenza possono nascere anche nuove opportunità», dice Cesc Fabregas in vista di Como-Fiorentina. Ed è un tema importante in una partita che ancora una volta il Como giocherà con diversi assenti. Anzi, forse mai così tanti come accadrà domani.

La sosta non ha aiutato in questo senso. Sostanzialmente, stando almeno alle informazioni fornite da Fabregas sullo stato delle cose sino a ieri mattina, rispetto all’ultima partita prima dello stop potrà rientrare soltanto Baselli. Ancora fuori Van der Brempt, Mazzitelli, Sergi Roberto, Gabrielloni e ovviamente Perrone – che è stato operato nei giorni scorsi a Barcellona e il cui rientro è confermato non prima di gennaio -, ma a loro si aggiunge anche Strefezza, «lui vorrebbe giocare, i medici consigliano di no e anch’io non voglio che si corrano rischi». Da valutare anche le condizioni di altri due giocatori, Barba e Ali Jasim. E per molti di loro non è neppure certo il rientro con il Monza.

«In questo momento noi siamo una casa in cui è entrata la neve, e dobbiamo spalare tanto per pulire e portare punti, la Fiorentina è sdraiata comoda al sole con una caipiroska in mano...», è la metafora colorita con cui il tecnico del Como introduce la sfida di domenica. Ben sapendo però che la squadra viola non verrà al Sinigaglia per una gita rilassante in infradito.

«Mi piace tutto della Fiorentina, Palladino è un allenatore giovane molto bravo, che lavora con tanta convinzione. Giocano attaccando bene la profondità, sono forti in tutti i reparti, per noi sarà un’altra battaglia». Da combattere con un Como che subirà per forza di cose ancora qualche cambiamento, a cui Fabregas però guarda con fiducia. Pensando anche alla bella riscoperta di Da Cunha, che tanto è piaciuto a Genova in mezzo al campo. E che potrebbe essere rimesso in quel ruolo, o utilizzato nel trio alle spalle della punta, vista l’assenza di Strefezza.

«Sono molto contento per Da Cunha, aveva avuto un po’ di difficoltà inizialmente con la nuova categoria, ma è ritornato da giocatore forte, con una grande mentalità, importante nel liberare il gioco per i compagni, nel trovare spazi, con una grande postura, sempre al posto giusto», insomma, in quel ruolo gli è proprio piaciuto. E proprio per questo anche con la Fiorentina potrebbe restare lì, regalando a qualcun altro, per esempio Verdi, l’opportunità di cui si parlava all’inizio. «Sono tanti i giocatori che “bussano” per giocare, cercando il momento opportuno».

Il momento, però, richiede riflessioni accurate su quella “frustrazione” di cui si è parlato prima della sosta, i risultati che non arrivano, o peggio sfuggono, nonostante il bel gioco. «Purtroppo è successo spesso, a volte anche per casualità. Ma noi dobbiamo pensare a quello che ci è mancato, serve più concretezza nei momenti chiave. Perché a Genova avevamo fatto una grande prova difensiva, eppure è andata come è andata...». Ma ripensarci serve poco, servono punti. «Anche se il nostro momento della verità comincerà dopo questa partita, la settimana dopo ed è per questo che preferisco evitare di correre rischi e avere tutti al cento per cento per le prossime gare». Una buona notizia, per chiudere. Sta tornando Kone, «giocherà con la Primavera, e se tutto andrà bene potrebbe anche trovare posto domenica in panchina».

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