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Lunedì 18 Novembre 2024
Como allo specchio. La Fiorentina gli somiglia molto
La squadra azzurra ripartirà con i gigliati. Che sul campo hanno le stesse dinamiche di Fabregas
Il Como sta scrivendo qualcosa di nuovo nel calcio italiano. Di diverso. È un pallino di Fabregas. Lo aveva detto, e soprattutto lo ha pensato più volte: il calcio italiano è sempre troppo uguale a se stesso. Sempre prudente, spesso con tanti uomini dietro la linea della palla, con moduli simili da una squadra all’altra.
Lo aveva detto dopo la promozione in A. Lo scorso anno si era trovato a preparare le partite in maniera sempre uguale, perché gli assetti avversari (tolti Catanzaro e Parma) erano sempre molto simili. In serie A si è trovato di fronte tanta qualità in più, che impone l’imperativo di non dover sbagliare. Ma dal punto di vista tattico, il canovaccio non cambia. In realtà ci sono tre squadre che più delle altre interpretano il calcio come Fabregas. E sono la Fiorentina, la Lazio e la Juventus. E la curiosità vuole che la ripartenza del campionato sia proprio contro una di queste squadre. Non fatevi tentare dalla voglia di fare paragoni e ragionamenti sin troppo facili: se si guarda a come è andata contro Juvetus e Lazio, c’à da preoccuparsi parecchio per la sfida con i viola. Ma non è tutto qui. In realtà si tratta innanzitutto di un succulento aperitivo: Como-Fiorentina sarà ad alto rischio di spettacolo. Perché sono due squadre che vogliono giocare a viso aperto. E al di là dei cinque gol presi dalla Lazio, questo apre comunque delle prospettive al Como. Guardarsi allo specchio, nel vedere la Fiorentina, è anche un moto d’orgoglio. Fabregas ha deciso di provarci sempre e comunque come ha fatto sinora. Non cambierà. Cercherà di non subire gol, non chiudendosi, ma lavorando sui meccanismo, conservando la sua vena offensiva, la voglia di provarci.
Questo è un marchio di fabbrica. Se vogliamo, anche segnali di un calcio italiano che vuole cambiare, che da anni cerca di svincolarsi dalle linee scontate. «La nuova Fiorentina - si legge suo portale assoanalisti - si basa sul principio di gioco di costruzione dal basso con l’aiuto di entrambi i centrocampisti che vengono incontro a farsi dar palla, ampliando il gioco sulle fasce. Un giro palla non essenziale nel gioco della Viola che in caso di pressing alto ben riuscito della squadra avversaria non risparmia una verticalizzazione alta verso il proprio attaccante».Vi ricorda qualcosa? E il modulo? Il 4-2-3-1, come il Como, con Dodo o Moreno che sanno salire moltissimo. E palleggio a centrocampo, più una batteria di fantasisti importante (Strefezza, Fadera, Paz di qua, Ikonè, Gudmundsson, Beltran di là). Davvero due squadre allo specchio. Sarà spettacolo. E per il Como l’occasione di ribadire il suo credo: attaccare.
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