Como, arrivano i nostri

Dopo quasi due mesi senza gli architetti del centrocampo, Sergi Roberto è vicino al rientro. Anche Kone è atteso come la manna da Fabregas

Arrivano i nostri? Speriamo. Sergi Roberto e Ben Kone sembrano pronti al rientro in campo. Domani (conferenza stampa spostata alla immediata vigilia) sapremo nel dettaglio. Però era stato lo stesso Fabregas a dire, a più riprese (lo ripete da tre settimane) che Sergi Roberto sarebbe stato pronto per Como-Roma. E quanto a Kone, è stato convocato per la prima volta per Venezia-Como, e contro la Roma potrebbe vedersi, magari non dall’inizio.

Tutti e due arrivano da lunghi (nel caso di Kone lunghissimo) stop, e dunque pensare di vederli dal primo minuto, è utopia. Ma tutti e due rappresentano un pieno di benzina necessario per il settore nevralgico del gioco azzurro.

Sergi

Noi siamo qui che lo aspettiamo come la manna dal cielo. Il centrocampo senza lui e Perrone è un altro reparto. Engelhardt e Da Cunha se la sono cavata, ma la coppia Sergi-Perrone è un’altra cosa.

Assente ancora a lungo l’argentino, almeno cominciamo a ridare la bacchetta del direttore d’orchestra a Sergi, che ha insegnato nei giorni in cui è stato impiegato, come si fa a dirigere il gioco. Sergi fa cose semplici anche da fermo, sa dove scaricare il pallone bruciando un tempo di gioco, la sua esperienza è fondamentale anche se si tratta di un giocatore un po’ usurato fisicamente. Non bisognerà avere fretta, ma il suo ritorno è fondamentale per vedere il Como creare ancora gioco come era successo con Bologna, Atalanta, Verona, Napoli. Probabilmente farebbe coppia con Engelhardt visto che il redivivo Mazzitelli ormai per Fabregas è un trequartista. Dal minutaggio invece è sparito Braunoder, ancora troppo sottodimensionato per la serie A.

Kone

La storia di Kone è particolare. All’inizio di questa stagione aveva fatto arrabbiare Fabregas perché si era presentato sovrappeso. Si poteva pensare fosse già fuori dal gruppo, ma il tecnico spagnolo è uno che valuta senza mettere la croce addosso a nessuno (era successo anche con Cerri). Così Kone ha riconquistato il tecnico, il quale adesso vede in lui un giocatore dalle caratteristiche fondamentali, forse uniche nel centrocampo azzurro: uno che oltre alla qualità abbina energia, forza, quantità, aggressione (anche troppa, a volte). E tutti sappiamo che al centrocampo azzurro, se c’è qualcosa che manca, è un po’ di energia, di elementi in grado di battagliare nelle partite sporche. Lui lo fa senza sacrificare la qualità. Piuttosto dovrà limitare gli eccessi.

Nel frattempo ha cambiato nome sulla maglia: da Kone a Kone Ben, proprio per distinguersi dal Kone della Roma. Per non fare confusione. Magari ha pensato proprio alla partita di domenica. Sperando sia di buon auspicio.

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