«Como, attento. Con il Lecce non è facile»

La vigilia della sfida del Sinigaglia vista da Cesc Fabregas, allenatore azzurro

Meglio spiegarlo subito. Quella frase di Cesc Fabregas, pronunciata l’altra sera a Milano - «si è visto chi ha il mio calcio nel sangue» - non era un “tu sì tu no”, non era un elogio per qualcuno a discapito di qualcun altro. «L’ho detto – spiega il tecnico durante la conferenza stampa – soprattutto per sottolineare gli aspetti positivi della partita».

Che sono stati tanti, tranne quello che già Fabregas aveva detto subito dopo la partita. «Avrei voluto vedere qualcosa di più con la palla tra i piedi, anche un po’ di personalità e di coraggio in più. Ma comunque la squadra così mi sta piacendo, più aggressiva, ben messa in fase difensiva». Ed è consequenziale la domanda sul modulo, sulla scelta della difesa a tre che potrebbe essere riproposta a questo punto anche domani con il Lecce, pur trattandosi di un avversario molto diverso dall’Inter. E pur rientrando tra i convocati sia Moreno che Sala.

«Due punte insieme no»

«Non ne faccio tanto una questione di modulo quando di maniera di stare in campo. Comunque la squadra giocando così si trova bene, è riuscita anche a gestire meglio le transizioni rispetto ad altre partite, e di questo devo tenerne conto. Quando abbiamo provato a giocare in questo modo c’è sempre stato un miglioramento, parlo del secondo tempo con la Roma, ma anche di quello con la Fiorentina e con la Lazio. Nonostante le sconfitte la squadra messa così ha fatto meglio».

Dunque, è più che possibile che lo stesso sistema di gioco venga proposto anche contro il Lecce. Dove non prendere gol sarà importantissimo, ma importantissimo è anche vincere, quindi segnare. Altra considerazione interessante sul tema attacco, «a Milano abbiamo provato dieci minuti a stare con due punte in campo e abbiamo perso un po’ di ritmo, dimostrazione che non siamo ancora pronti a giocare così, non tutta la partita». Un ragionamento in cui Fabregas mette comunque un’eccezione, «l’unico che posso mettere come seconda punta è Gabrielloni, lui può giocare al fianco sia dell’uno che dell’altro», ovviamente riferendosi a Belotti e Cutrone. Che insieme il tecnico ancora non vede ben assortiti, e per domani sera dunque è ancora ballottaggio tra i due per la maglia da titolare, con forse una leggere prevalenza in questo momento di Belotti.

A proposito di Gabrielloni, invece, la sua possibilità di essere convocato domenica ancora non è certa, «ha preso solo una botta, niente di grave, ma in questo momento ha il 50% di possibilità di esserci”.

E si parla anche di Nico Paz, che a San Siro aveva addosso gli occhi anche di tutti gli interisti, «a Milano si è sacrificato molto, ha comunque anche contribuito a due azioni costruite bene. Come tutti, ha dei momenti in cui può gestire meglio la palla, essere più pulito, non è stata del resto per lui una partita semplicissima. Deve ancora migliorare tanto, ma si impegna molto».

«Dele Alli si allena e stop»

Tornando al Lecce, squadra che a differenza del Como ha raccolto molti punti contro le avversarie dirette, Fabregas ne ha molta considerazione: «È una squadra che sta tornando su livelli molto buoni, dopo il cambio di allenatore è migliorata, concede meno, ha tanta fisicità, un avversario non semplice. Noi ovviamente vogliamo vincere, sappiamo quello che il Lecce vuol fare ma dobbiamo solo pensare a essere dominanti».

Chiusura sul mercato che sta per arrivare e sulla presenza di Dele Alli, «prenderemo quello che ci servirà per migliorare – taglia corto Fabregas -; per Dele Alli è stata una richiesta della società quella di farlo allenare con noi, al momento è qui solo per questo. E devo dire che a me fa piacere poter aiutare specialmente chi ha talento, sono aperto a qualsiasi possibilità. Ma per ora è solo un giocatore che si allena qui da noi. Ora comunque dobbiamo concentrarci solo su questa partita importantissima, al resto penseremo quando sarà il momento».

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