Como, budget per salvarsi. Operazioni in cinque ruoli

Calcio A disposizione 25-28 milioni: primo anno molto prudente. Nsame, Ballet, Abildgaard, Fumagalli, Cassandro, Curto tra i partenti

È ora di dirlo forte e chiaro. Anche per scacciare i luoghi comuni. Il Como ha stanziato un budget per la prossima stagione attorno ai 25-28 milioni di euro. Tradotto in potenzialità, un budget per puntare alla salvezza, almeno a giudicare facendo paragoni con la scorsa stagione.

Per dare un’occhiata e farsi un’idea, il budget più alto lo scorso anno era della Juventus di 125mila euro, il più basso del Lecce a quota 16 milioni.

Ingaggi

Lecce, Empoli, Verona, Frosinone, Udinese, Bologna viaggiavano tra i 16 e il 29. Poi si saliva. Si tratta di monte ingaggi. E del resto definire un budget alto o basso è molto difficile, perché dipende da che tipo di operazioni fai. C’è, per assurdo, chi riesce a trovare un giocatore decisivo a parametro zero, o chi riesce a fare introiti con le cessioni di giocatori sotto contratto (ma non sarà il caso del Como). Al di là del balletto delle cifre, che è sempre opinabile e per certi versi poco comprensibile, quello che è stato deciso è che l’atterraggio sul pianeta serie A sarà molto prudente, con la salvezza come unico obiettivo. C’è la consapevolezza che l’impatto possa essere traumatico, ma tra le caratteristiche certe di questo Como c’è sempre la possibilità di operare in corsa, visto che le disponibilità-paracadute non mancano. Del resto questa è una società che è molto attenta ai conti, a dispetto del famoso patrimonio degli Hartono. In serie B ci è andata con un mercato oculato, in serie A grazie a uno sprint nel mercato di gennaio che è stato frutto di un ragionamento: se si erano spese certe cifre in estate per un quarto-quinto posto, l’ordine era completare l’opera, e così ecco 10 milioni per le operazioni in corsa.

Il resto è sempre stato, calcisticamente parlando, molto equilibrato, persino l’operazione Fabregas è stata mascherata da una cessione di quote, dunque con una formula particolare. Al limite, in proporzione, si spende di più per il progetto extra calcio. Sul campo adesso si ripete il progetto della B: primo anno salvezza, poi consolidamento della categoria, per poi scalare la classifica negli anni seguenti. L’anno più importante sarà il prossimo, perché in serie A ti può sempre scappare di mano la situazione, se sei retrocesso a gennaio è difficile tirarsi su (ma è successo, alla Salernitana due anni fa, ad esempio) eccetera eccetera. Il piano non prevede acquisti monstre.

Luglio

Il mercato entrerà nella fase calda ai primi di luglio, anche se alcune trattative come quella per Pinamonti, per Ferrari e per Boloca del Sassuolo sono avviate. Resta il discorso su chi della squadra dell’anno scorso sarà confermato e chi no. A naso un gruppo di giocatori tipo Nsame, Cassandro, Curto, Ballet dovrebbero partire. Così come Fumagalli, che però è un discorso a parte: la società crede in lui e lo manderà a maturare altrove. A centrocampo va definita la posizione di Abildgaard, che con l’arrivo di Braunoder ha giocato meno e potrebbe andare via. A Bellemo, Iovine e Gabrielloni sarà data una chance in A come premio per quanto hanno dato in questi anni. Punti fermi Da Cunha, Cutrone, Braunoder (da riscattare), Verdi, Strefezza, Ioannou, Sala, Kone. Baselli? Non si sa. Serviranno due centrocampisti con i piedi buoni, almeno due esterni offensivi, un terzino destro basso, un paio di centrali in difesa. E il portiere? Semper al 90% potrebhbe rimanere, ma occhio alla situazione perché Fabregas vuole un anche portiere dai piedi buoni.

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