Como, carica Fabregas: «Ho visto cose belle»

Calcio L’eliminazione dalla Coppa Italia non scoraggia il tecnico del Como: «Ha giocato chi stava meglio. E certe occasioni da gol andavano sfruttate»

Soddisfazione da una parte, voglia di puntualizzare diverse cose dall’altra. L’analisi della sconfitta di Genova nelle parole di Cesc Fabregas è fatta di considerazioni molto concrete, «occasioni come quella di Da Cunha vanno sfruttate, per vincere bisogna fare gol», ma anche di riflessioni più ampie e positive.

Perdere ai rigori è sì perdere, ma non del tutto. «Posso arrabbiarmi se Verdi sbaglia, quando l’anno scorso lo ha segnati tutti e con sette gol è stato fondamentale per arrivare in A?». Certo che no, ovvio.

«Abbiamo dominato nella ripresa»

Il tecnico del Como guarda più avanti. Riconoscendo alla Sampdoria il valore di un avversario «che sicuramente ha fatto una squadra forte che si giocherà la promozione», quindi dando a questa prima partita ufficiale comunque un significato importante per qualità dell’avversario, Fabregas alla fine dice comunque che «quello che ho visto mi è piaciuto. Nel secondo tempo abbiamo dominato, tanto possesso palla, non molte occasioni, ma andavano sfruttate meglio. Su questo sono critico, ma nel complesso la squadra è andata bene».

Il lavoro da fare è ancora tanto, ma la Juventus è qui vicina. «Il livello è diverso, la categoria è nuova, ci stiamo adattando. Stiamo cominciando a percepire sensazioni diverse, che già un campo come quello di Genova comincia a dare. Ripeto, nel complesso sono soddisfatto».

Sono i dettagli, le sfumature nemmeno troppo sfumate, quello su cui si deve ancora concentrarsi tanto. Insieme alle condizioni individuali di vari giocatori. «Ha giocato chi stava meglio, poi c’è chi come Belotti arrivava da un lieve infortunio a una caviglia, e chi si sta integrando».

Le valutazioni sui nuovi non possono ovviamente prescindere dall’impiego iniziale di Varane, che ha sorpreso. È stato forse un azzardo, viste le conseguenze, dopo che qualche giorno prima lo stesso Fabregas aveva detto che il difensore avrebbe avuto bisogno ancora di qualche settimana per essere a posto? «Mi spiace per questo infortunio, perché Raphael ha già avuto diversi problemi e non ci voleva, anche se non sappiamo ancora dire di che si tratta. E ci auguriamo non sia nulla di grave. Il discorso però è proprio questo: lui, è vero, ha bisogno di giocare, di mettere minuti nelle gambe. Dunque è giusto farlo quando ci sono le opportunità, non serve a niente aspettare. Il piano era di far giocare lui un tempo e Goldaniga nel secondo tempo».

Non c’è stato invece l’impiego di Audero, che anche i tifosi sampdoriani peraltro attendevano. Fabregas in questo momento ha grande fiducia in Reina.«Non posso mettere in campo un giocatore solo perché il pubblico si aspetta di salutarlo. Non era ancora il momento per lui, che negli ultimi mesi ha giocato poco. Il caso del portiere è un po’ diverso dagli altri ruoli, e Pepe sta facendo veramente bene, non c’è fretta di provare altro, sinché Emil non sarà pronto».

«Ioannou è un treno»

A proposito di saluti, di ex e di tutto il resto. Prendere gol proprio da Ioannou lo ha in qualche modo infastidito? «Ioannou è un treno, un giocatore molto competitivo, con una forza fisica incredibile. Ma quando si è in campo non si è amici, oggi è un giocatore della Sampdoria, giusto che abbia cercato di fare il massimo».

Quanto brucia, alla fine, questa sconfitta? Può avere qualche tipo di conseguenza? «Poteva finire anche in altro modo, lo sappiamo. Quindi no, non lascerà il segno, ma ci servirà per analizzare tutto nei minimi particolari, cosa che avremmo fatto comunque. Chiaramente ci spiace, ma finisce qui».

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