Como: maledette rimonte, sono costate 19 punti

Nel giro di una settimana il Como si è trovato due volte in vantaggio e da due potenziali vittorie ha poi portato a casa un punto soltanto

C’è rimonta e rimonta, ovvio. Quella di sabato scorso con il Venezia è stata particolarmente fastidiosa, per come è arrivata forse anche più di quella di una settimana prima a Roma. Fatto sta, però, che nel giro di una settimana il Como si è trovato due volte in vantaggio e da due potenziali vittorie ha poi portato a casa un punto soltanto.

La matematica dice che se il Como fosse riuscito a mantenere il vantaggio tutte le volte in cui gli avversari hanno rimontato avrebbe ben diciannove punti in più, tantissimi. E staremmo parlando d’altro, di un altro tipo di campionato. La realtà invece dice, però, che qualcuna di queste rimonte sarebbe stata evitabile, anche perché almeno in tre casi è arrivata dopo il novantesimo, quando la partita sta ormai per finire ed è un delitto lasciar vagare ancora la palla davanti alla propria area.

Gol evitabili

È accaduto con il Venezia sabato scorso, ma anche a inizio stagione con il Bologna – quando addirittura i rossoblù rimontarono dal 2-0 per il Como al 2-2 finale, con Illing lasciato libero di segnare al 91’ -, e poi clamorosamente a Genova, con un Como dominante per tutta la partita e il gol del pareggio di Vogliacco al 92’.

Questi, come quello di sabato, sono sì gol che dovevano e potevano essere evitati visto che si era nelle battute finali, e fanno comunque sei punti in meno, che non sono pochi.

Al Venezia poi la rimonta è riuscita due volte, sia all’andata che al ritorno. Il Como si era portato in vantaggio anche a casa dei neroverdi, all’andata. Una partita dall’andamento un po’ diverso rispetto a quella dell’altro giorno, con il Como che era riuscito, grazie a una clamorosa autorete veneziana e poi a un gol di Belotti, a ribaltare il risultato dall’1-0 all’1-2.

Un vantaggio maturato nei primi dieci minuti della ripresa, ma già a metà del secondo tempo Oristanio aveva siglato il 2-2, e nel finale il Venezia era andato vicino alla vittoria. Sicuramente una rimonta diversa rispetto a quella di sabato scorso.

C’è poi da farsi un mea culpa anche nella partita casalinga con il Monza, a fine novembre, quando il Como si era portato in vantaggio con Engelhardt nel primo tempo ed era poi stato ripreso su rigore dai biancorossi al nono minuto della ripresa.

Altri due punti persi, ma lì le colpe erano state altre, ovvero quelle di non riuscire poi più, con quasi mezza partita a disposizione, a creare l’occasione per vincere.

E questi cinque pareggi, visti gli avversari, danno quasi più fastidio delle tre potenziali vittorie che sono poi diventate sconfitte. Quella di Roma, dove il Como si è trovato in vantaggio alla fine del primo tempo ma ha poi dovuto combattere in dieci e ha comunque avuto la forza, anche una volta sorpassato, di cercare sino all’ultimo il pareggio, sfiorato con il palo colpito da Vojvoda a tre minuti dalla fine.

E poi le due sconfitte di gennaio in casa contro Milan e Atalanta. Squadre che il Como è riuscito a mettere in forte difficoltà, portandosi anche in vantaggio, ma a cui è bastato alzare il ritmo per pochi minuti per fare loro la partita.

Sconfitte un po’ ingiuste e fastidiose, per quello che si era visto in campo, ma sicuramente più digeribili del pareggio di sabato scorso, quando pur non avendo visto un Como altrettanto brillante si stava già pregustando il sapore della vittoria e invece una volta preso il pareggio non c’è stato più il tempo di rimediare.

Maledette rimonte, in questo senso l’attenzione nel finale di stagione va sicuramente alzata.

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