Como, mercato pazzo. Acquisti in tre fasi: «Tutto pianificato»

Calcio Prima il momento degli acquisti funzionali poi quello del grandi nomi da Varane a Pepe Reina. Infine dei giovani talenti (che possono fare la differenza)

Un mercato pazzo. Un mercato da pazzi. Il Como ha fatto parlare di sè, durante l’estate, per aver condotto una campagna acquisti non banale, sicuramente non in linea con quelle tipiche per una neopromossa. Non sorprende, vista la filosofia e le possibilità della proprietà. Ma un conto aver seguito la campagna acquisti da lontano, un conto averla seguita da vicino.

Analisi

Intendiamo: per la stampa nazionale è stato facile, dopo aver appreso dei nomi di Varane, Pepe Reina, Sergi Roberto e Belotti, titolare a nove colonne sulla “campagna stellare del Como”. Lo hanno fatto un po’ tutte le testate. Ma, in realtà, per chi non si è fatto abbagliare dai nomi, ma ha seguito le mosse di mercato con attenzione, la curiosità è un’altra. Quello del Como è stato un mercato fatto in tre fasi, su tre piani differenti, a volte dislessici tra loro, per i quali trovare una spiegazione (alla fine di questo articolo ci sarà...) è difficile. Prima fase: dichiarazione di un budget basso, 25-30 milioni, e l’annuncio secondo cui la società avrebbe effettuato acquisti funzionali alla salvezza. «Scordatevi i grossi nomi», si ripeteva in via Sinigaglia. E’ il mercato che aveva avvicinato al Como nomi tipo Pinamonti, è il mercato che ha portato Audero e Mazzitelli in azzurro (il primo titolare in A in una squadra in lotta per la salvezza, e poi secondo all’Inter; l’altro titolare in una squadra in lotta per salvarsi), poi Kovacic o Engelhardt. Poi il ruggito: Belotti, Pepe Reina, Varane e Sergi Roberto di fila, cui si sono aggiunti Moreno e Dossena. Un mercato da Europa, addirittura. Tenendo presente che sono sfumati altri nomi importanti come Pau Lopez e Diks.

Infine la terza fase, quella più sorprendente: l’arrivo negli ultimi giorni di mercato di giovani talenti, gente esplosiva, come Paz, Fadera, Perrone, Kempf, Van der Brempt. Gente, tra l’altro, che rischia di giocare titolare, qualcuno anche come ipotetico crack. Come se il Como avesse corretto il tiro nelle ultime fasi di mercato. Ci aspettavamo un centrocampo Baselli-Braunoder o Mazzitelli-Braunoder, ma forse un giorno giocheranno Sergi Roberto-Perrone.

Spiegazione

A riallineare i pianeti ci ha pensato l’altra sera Charlie Ludi, alla Fiera del Libro, che a fine serata ha parlato anche di mercato. «Ho sempre detto che i tempi del mercato sono particolari e che bisogna assecondarli. Perrone e Paz non sarebbero mai potuti arrivare all’inizio, ma era tutto pianificato. Con tre esigenze: 1. avere uomini di esperienza per affrontare un campionato così difficile come la serie A; 2. avere uomini di energia fisica perché è necessario; 3. avere uomini tecnici che rispondessero alle richieste di un calcio offensivo come quello di Fabregas. L’anno scorso Cesc non aveva a disposizione la “sua” squadra, ora abbiamo lavorato per dargli gli uomini giusti». Dopo il rodaggio, si parte.

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