Como pensa al Parma, sfida tra matricole

Il cammino delle neopromosse ha fin qui evidenziato il buon avvio delle sue che si sfideranno sabato

Sfida nella sfida, quella tra le neopromosse. E sabato al Sinigaglia andrà in scena il primo scontro di questa stagione tra due delle nuove arrivate in serie A. Una sfida che per il momento vede in testa il Como, e che dà ancora più valore alla prossima gara, contro il Parma, che tra le due salite in A insieme ai biancoblù si sta dimostrando per ora la più forte.

Il Como tra le tre neopromosse è certamente la squadra che ha cambiato di più, quella che ha avuto un mercato più rivoluzionario rispetto alla scorsa stagione.

Confrontando per esempio le ultime formazioni con quelle dell’anno scorso, il Como aveva in campo due soli titolari della passata stagione, Cutrone e Strefezza, il Venezia nell’ultima gara ne aveva ben sette.

Contano le scelte

Segno che non sempre mantenere la squadra vincente, cambiando di categoria, può dare grandi risultati. Contano piuttosto la qualità delle scelte, e in questo senso la grande disponibilità economica del Como rispetto alle avversarie – oltre alle capacità di individuare le pedine giuste – aiuta molto.

Una garanzia, piuttosto, può essere quella di mantenere lo stesso allenatore. Questo sembrano dire i risultati: e in questo senso il Parma con Pecchia ha puntato abbastanza sul sicuro dopo due stagioni positive in serie B.

Per quanto anche l’esperienza di Pecchia su una panchina di serie A sia ancora abbastanza limitata: aveva allenato solo per una stagione il Verona nel 2017-18, dopo averlo portato in serie A l’anno prima, chiudendo al penultimo posto, quindi retrocedendo subito.

Pecchia ripropone il suo 4-2-3-1, speculare in un certo senso al gioco di Fabregas, quindi un gioco offensivo, che finora ha consentito di segnare dieci gol – come quelli segnati dal Como – e di subirne due in meno, dodici contro i quattordici del Como. Tranne nell’ultima partita, terminata 0-0 a Bologna, il Parma ha sempre segnato.

E con il Como condivide la particolarità di aver fatto gol a Napoli, le uniche due reti subite sinora in casa dalla capolista. Un dato significativo. E sempre nell’ultima partita è stata la prima volta che non ha subìto reti, cosa che al Como ancora non è successa.

Due squadre che giocano e lasciano giocare, insomma. Si può certamente prevedere una bella sfida. Che anche quest’anno, come l’anno scorso, lascia invece un passo più indietro, almeno per ora, il Venezia.

Venezia più indietro

L’unica delle tre ad aver cambiato allenatore, da Vanoli a Di Francesco. Rimasta nell’organico un po’ più simile a se’ stessa, la squadra neroverde è ultima in classifica ed è per il momento la squadra che ha accumulato più sconfitte, cinque partite su sette.

Ha fatto punti solo alla seconda giornata, 0-0 a Firenze, e alla quinta, battendo in casa per 2-0 il Genoa.

Fa molta fatica a segnare, solo cinque reti sinora, e ha certamente pagato più duramente del Como il fatto di aver giocato solo due partite in casa su sette, come la squadra di Fabregas.

Tra le tre neoarrivate sembra quella più indiziata a dover combattere duramente per salvarsi, anche se il campionato è ancora lungo. Il Como la affronterà a Venezia l’8 dicembre.

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