Como, i quattro dubbi di Cesc

Da qualche tempo in alcune zone del campo l’allenatore sceglie e cambia a seconda dei casi. Sette certezze in formazione. Il resto varia.

CALCIO

La vigilia di ogni partita del Como, nelle ultime settimane, propone sette certezze e quattro rebus. Al netto del fatto che in tutti i ruoli della sua squadra Fabregas coinvolge tutti e dà spazio a quasi tutti i componenti della rosa, nelle scelte iniziali la sensazione è che per sette uomini su undici si vada ormai sul sicuro, e la previsione del prescelto, per quel ruolo specifico, sia quasi scontata. Mentre per quattro elementi, si apra un ballottaggio per cui si attendono gli... exit poll della stretta vigilia per capire su chi il tecnico spagnolo punterà. Dibattito al quale la conferenza stampa della vigilia serve a poco.

Sette

Le sette certezze, sino a pochi giorni fa erano otto e le incertezze tre. Ma adesso, per partire dal fondo, c’è la sensazione che Jonathan Ikonè abbia messo la freccia e stia suonando il clacson per attaccare la leadership sulla fascia destra di Strefezza. Il brasiliano è stato una certezza sino ad ora, come leggete a parte è l’uomo più utilizzato da Fabregas, e un turno di riposo (come capitato a Monza) ci può senza dubbio stare. Il problema è che Ikoné nelle apparizioni è stato devastante, e sappiamo quanto Fabregas lo consideri dirompente. Quantomeno diciamo che Ikoné si è iscritto alla corsa per una maglia da titolare, molto più di quanto possa concorrere in questo momento Fadera. Dato che Diao è pressoché inattaccabile, l’ex viola prova a fare capolino sulla destra.

Per l’analisi abbiamo preso in considerazione il 4-2-3-1. Qui le certezze sono il portiere Butez, i due centrali Kempf e Goldaniga (per l’assenza di Dossena e a meno che l’incertezza del tedesco a Monza possa partorire altre soluzioni). Poi i due centrali di centrocampo: Da Cuna e Caqueret in questo momento sono inamovibili, e le rotazioni scattano in caso di assetto a tre, per il quale entrano in ballo Perrone e Roberto. Diao come detto, e poi, ovvio, Nico Paz. I dubbi sono per gli altri ruoli.

Alternative

Il laterale destro difensivo ha addirittura tre alternative: Vojvoda, Van der Brempt e Smolcic. I primi due nelle partite dove bisogna spingere, il terzo nelle gare dove bisogna essere più contenitivi (tipo contro le big). Il kosovaro adesso è in vantaggio rispetto a Van der Brempt. Poi c’è il laterale sinistro, dove Valle e Moreno se la giocano, con il primo in indubbio vantaggio ma con il secondo non fuori dai giochi. E poi c’è la questione della punta. Quando viene utilizzata (non sempre), Anastasios Douvikas è entrato pesantemente in concorrenza con Patrick Cutrone. Prima volta dall’inizio a Monza, anche se sabato scorso non se l’è giocata bene dal punto di visita della precisione. Ma la concorrenza c’è.

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