
(Foto di Cusa)
Alla scoperta del brasiliano che sta facendo impazzire i cuori azzurri
Davvero? Sono contento. Ma non ho fatto ancora molto.
Vero. Due gol per certi versi simili. Ma uno con destro, e uno con il sinistro.
Beh... (ride, ndr) i gol. Mi piace anche fare gli assist, se posso mettere un mio compagno nelle condizioni segnare, sono contento. Ma segnare, beh... è il massimo.
Vero. Perché ho fatto tutti i ruoli del mondo, giravo per il campo. Spesso facevo l’esterno dei 5, che non mi consentiva di arrivare in zona gol. Poi c’è stata la svolta.
Con Baroni a Lecce. Lui un giorno mi ha detto: “Gabriel, prova a stare più vicino alla porta. Con quella capacità di saltare l’uomo, se lo fai lì vicino vedrai che fai gol”. Detto fatto: la partita dopo era contro il Crotone, ho segnato, e il mio ruolo è cambiato. Devo dire grazie a Baroni.
A Lecce ho cominciato a fare l’esterno, però non un esterno che sta là fuori, ma che a un certo punto può anche rientrare e colpire, magari con il sinistro. Dunque quella è una soluzione.
(ride ancora, ndr). Ma no, è questione di colpo d’occhio. Devi cercare di anticipare le mosse, capire dove metterti.
Tutte e due. Già da ragazzino avevo uno bella massa muscolare ma poi ci ho dato dentro.
Come caratteristiche dico che forse posso ricordare Mertens, Insigne, Pedro. Il mio preferito è Dybala. Ma il mio modello da piccolo era Cristiano Ronaldo.
Sì, per me il calcio è gioia. In questo mi sento molto brasiliano. Mi piace sorridere, sono un ragazzo solare.
Sì, qualcuno me l’ha detto. Lui non me lo ricordo, ma sono contento di questo precedente. Spero che porti fortuna.
Credo che una delle cose fondamentali sia il gruppo. Una volta capito che la squadra è forte, una carta può essere il gruppo. Mi sono inserito subito perché c’è un bel clima e questo fa la differenza.
Secondo me sì. Perché giochiamo con tutte le migliori, una partita dopo l’altra. Vero che poi il campionato sarà ancora lungo, ma qui dobbiamo dimostrare di essere all’altezza.
La città è bellissima, ho fatto due passi in centro, tanti negozi, il lago molto bello. Il posto è incantevole.
Ho cercato casa a Como, ma non abbiamo trovato la soluzione giusta. Milano può essere una soluzione comoda. Poi vedremo.
Sì, ma venerdì con quell’acqua c’era un bel tifo. Mi pare che ci sia un bell’attaccamento anche qui.
E’ l’iniziale del nome di mia moglie, Larissa. Mi aveva chiesto una dedica se avessi segnato. Si solito faccio la M, le iniziali delle mie due figlie.
Tanto. Mi piace il cibo della mia terra, l’altro giorno sono andato al ristorante brasiliano di Como. Mi piace anche il Carnevale, ma non posso mai andarci.
Spero di sì. Siamo forti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA