Como, spesi 35 milioni. Solo sette altri club hanno sborsato di più

Occupa la metà alta della classifica riguardante ciò che è stato versato per gli acquisti. Ed è quarto come saldo negativo tra entrate e uscite

Giunti a poco più di metà del mercato, il Como è già stabilmente nella metà alta della classifica Nella classifica delle spese per gli acquisti dei giocatori, chiaramente. E i nomi delle squadre che lo precedono, quelle che hanno speso di più, fanno capire bene di che dimensione si sta parlando.

Riferendosi alle cifre riportate come ufficiali dai siti specializzati, aggiornate alla fine della settimana scorsa, il Como è all’ottavo posto in termini di spese. O di investimenti, se si preferisce, perché non si parla di soldi che necessariamente usciranno tutti insieme. Esattamente 35 milioni e mezzo. Tanto per fare un paragone subito efficace, il Milan ne ha spesi 36,7.

Dentro le cifre

Prima è la Juventus con 89,40, seguono Roma, Inter, Atalanta, Napoli, Bologna e appunto Milan. Tutte squadre di primissima fascia. Il paragone con le altre neopromosse si commenta da sè: il Venezia ha speso 8 milioni, il Parma 7,5... Va detto tra l’altro che si sta parlando di sole cifre investite per portare i giocatori nel Como, non di ingaggi. Alcuni dei quali saranno decisamente alti: per fare l’esempio più eclatante, in queste cifre non c’è Varane, che è arrivato a titolo gratuito ma il cui stipendio non sarà indifferente. E gratis risultano arrivati anche Moreno, Reina, e Mazzitelli in prestito. Costi che per ora non fanno cumulo in questo conteggio.

Nel conto, a cui andrebbero aggiunti i vari bonus e i dettagli che ogni trattativa porta con sé, a pesare di più sono gli acquisti di Dossena dal Cagliari e di Engelhardt dal Fortuna Dusselford, entrambi intorno agli 8 milioni di euro, i 6 per Audero, i 4,5 di Belotti.

Cifre comunque in qualche caso spalmate su più anni o dilazionate in base ai vari accordi, in questi oltre 35 milioni per esempio sono calcolati anche i 5 che vanno al Lecce per Strefezza, che a gennaio era arrivato in prestito con obbligo di riscatto. Non si parla quindi solo di giocatori nuovi, ma di tutto ciò che tecnicamente “scade” ora, come il milione e mezzo speso a testa per i riscatti di Braunoder dall’Austria Vienna e di Ben Kone dal Torino.

Ma c’è anche un altro dato da sottolineare, ed è questa la voce su cui pesa evidentemente di più il fatto di essere una neopromossa, con poco da cedere a cifre alte e molto da rinforzare.

C’è dell’altro

Il Como è quarto come saldo negativo tra entrate e uscite. Si diceva della Juve, per esempio, quella con maggior spese. Eppure i bianconeri sono in positivo, grazie alle cessioni per oltre 90 milioni. Il Bologna ha speso 41 e ha guadagnato 97 vendendo Calafiori e non solo, ma anche scendendo a dimensioni più piccole, come Monza e Lecce, si trovano buoni saldi positivi. E persino una squadra, l’Empoli, che ancora non ha speso nulla.

Il Como per ora ha capitalizzato entrate solo con le cessioni di Semper e Odenthal, poco più di 3,5 milioni. Arriveranno i riscatti di diversi giocatori, come i tre ceduti alla Samp, ma alla fine di questa stagione. Solo Roma, Inter e Napoli - anche in questo caso la compagnia è eccellente, ma siamo su pianeti ancora un po’ distanti dal Como a livello di introiti generali - hanno un saldo negativo peggiore. Tutto questo però con quasi un mese di mercato ancora davanti.

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