Como, vizio da togliere. Si incassano gol in ogni gara

Calcio Quella lariana è rimasta l’unica squadra a “vantare” questo primato

Che sia una serie A in cui si segna tanto ne abbiamo appena avuto una dimostrazione in quest’ultima giornata. I sei gol dell’Atalanta, i cinque della Fiorentina ma soprattutto le quattro reti a testa di Inter e Juve, partita in cui l’equilibrio era certamente più spiccato.

Tanti se ne segnano, tanti se ne prendono. La difesa del Como è la sedicesima più battuta, sedici anche i gol presi: non proprio benissimo, ma non è un dato particolarmente fuori dalla media se si pensa per esempio che l’Inter ne beccati tredici e l’Atalanta quattordici.

Il paradosso

La questione è un’altra: il Como è l’unica squadra che non è riuscita neppure una volta a non subìre un gol. Tutti hanno avuto almeno in una gara la porta inviolata, il Como no, mai. Anche quando ha giocato benissimo, anche quando ha dominato. Un trend che va assolutamente fermato e che certamente non coinvolge solo la difesa e i difensori, ma tutta la squadra.

Paradossalmente in un certo senso le reti subìte che hanno fatto arrabbiare di meno sono state le tre prese contro la Juve, in una partita in cui il Como è stato indiscutibilmente inferiore, l’unica sino a qui, come ha giustamente ricordato Fabregas l’altra sera.

In porta c’era Reina così come a Cagliari, dove anche da un malinteso tra lui e Barba è arrivato il gol di Piccoli, forse evitabile. Ma lì il Como ha saputo reagire, pareggiando poi con Cutrone. Cosa che sarebbe potuta avvenire anche la partita dopo, a Udine, se l’attaccante non avesse fallito un rigore nel finale: anche in questo caso il gol era arrivato alla fine del primo tempo, forse con qualche responsabilità anche di Reina.

Dalla quarta giornata in poi si è visto un altro Como, e anche un altro portiere, Audero. E contro il Bologna il mea culpa è stato evidente: il Bologna ha rimontato due gol nell’ultimo quarto d’ora, il primo su una deviazione maldestra della difesa mentre nel secondo, quello del pareggio, Illing era stato comunque lasciato troppo libero. Si era al 91’, si stava vincendo. Chiunque abbia sbagliato, lì i rossoblù in quel momento non dovevano esserci.

Disattenzioni

Un calo di attenzione nel finale che a Bergamo non ha avuto conseguenze, vista la situazione, quando il Como sul 3-1 ha subìto il rigore realizzato da Lookman. Ci poteva stare, visto quello che il Como era riuscito a fare prima.

Ma questo fatto dei rigori contro si è ripetuto per tre partite: con il Verona i biancoblù sono stati bravissimi nel ribaltare poi dallo 0-1 all’1-3. Ancora una volta però un po’ di disattenzione nel finale sarebbe potuta costare cara, perché i gialloblù hanno accorciato nei minuti di recupero e qualche brivido la difesa -e i tifosi - l’hanno avvertito.

A Napoli c’è stato il gol lampo di McTominay, difficile da prevedere così a freddo ma la difesa del Como è stata comunque non impeccabile. Poi c’è stato quell’ottimo primo tempo e il pareggio, con la squadra di Conte però superiore nella ripresa.

Ci sta, però anche qui di mezzo c’è un’imprecisione, una palla persa da Sergi Roberto che poi per recuperare ha commesso il fallo del rigore trasformato da Lukaku e da lì il Napoli ha preso il via.

Progresso necessario

Con il Parma positiva la rimonta comasca, e il pareggio dopo il bel gol di tacco di Bonny. Bello il gesto tecnico, ma il Como, anche nel non contrastare lo sviluppo dell’azione avversaria, ci ha messo del suo.

E poi, la rete di venerdì sera a Torino, arrivata da un errore singolo, certo, ma Braunoder, che difensore di ruolo non è, si è trovato comunque abbastanza solo a gestire il pericolo davanti ad Audero mentre il Como dall’altra parte provava a vincere, ma anche il Toro stava premendo di più.

Situazioni che possono capitare, certo. Ma evitarle è un progresso necessario a cui bisogna arrivare presto.

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