Daje Como: va all’Olimpico per giocarsela

Stasera alle 18 la sfida alla Roma: i biancoblù sono reduci da due vittorie di fila

Il più esperto e l’ultimo arrivato, in senso temporale ovviamente. Roma contro Como è anche, viste tra l’altro le dichiarazioni rilasciate in settimana, la sfida tra Claudio Ranieri e Cesc Fabregas, oggi squalificato.

Più che sfida, anzi, un confronto. Ed è stato bello quello che sir Claudio ha detto del collega, e della sua squadra. Perché ha ammesso chiaramente, e non per convenienza o perchè si usa farlo, di essere molto ammirato da quello che il Como sta facendo. E di temerlo.

Sì, questo Como piace a tutti e a tutti fa paura, a chi lo dice apertamente e a chi no. Ed è già questa, comunque vada, una vittoria che si porta a casa a prescindere.

Ma Fabregas non è solo un bravo allenatore, è anche un uomo di calcio molto scaltro, che ben sa quanto tutto quello che luccica non solo non sia sempre oro ma possa rischiare di abbagliare un po’ troppo se non ci si ripara bene gli occhi.

E ha già messo l’accento su quello che deve essere, già da oggi (alle 18), il prossimo step. La continuità, la capacità di confermare quello che si è riusciti a costruire sin qui. Accento importante tantopiù parlando di una squadra giovane come la sua.

È onestamente difficile, però, pensare che questo Como possa ricadere in momenti di crisi. Certo, l’ultima prova negativa, quella di Bologna, non è poi così lontana nel tempo.

Ma da lì a oggi sono stati fatti altri passi avanti, in termini di personalità, di coraggio, di qualità. C’è stata anche qualche innovazione tattica, come l’idea del centrocampo a tre che ha funzionato benissimo e che molto probabilmente sarà riproposta anche oggi.

C’è stata la conferma positiva dei nuovi innesti di gennaio, c’è stata la maggiore capacità, come dice Fabregas, di «godere della sofferenza», ovvero di gestire con più calma e più testa i momenti difficili della partita senza farsene sopraffare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA