Diamo i numeri del Como in A. Tra storia e tifosi

Calcio Alcune curiosità legate al salto di categoria

Il Como e la serie A, un legame perso che ritorna prepotentemente, a distanza di ben 23 anni. Stagione 2001/2002: il Como di Enrico Preziosi si affacciò nella massima serie - per una sola stagione - prima di tante annate difficili (con due ripartenze dalla Serie D) e qualche gioia, leggasi le altrettante promozioni dalla D, una dalla Seconda Divisione, due dalla Serie C.

Occorre dunque riavvolgere il nastro, tornare a visitare tante piazze dimenticate, riassaporare il confronto con le grandi metropoli e le squadre più blasonate. Il tanto tempo perso relega il Como nei bassifondi di molte graduatorie e statistiche che la Serie A offre: vediamone qualcuna.

La promozione

Partiamo però dall’ultima annata. E da un dato che dice a chiare lettere che il Como questa promozione in Serie A l’ha cercata e voluta.

Nessuna sorpresa, scorrendo il monte ingaggi dell’ultima serie B: dopo la Sampdoria (che si portava dietro contratti pesantissimi dall’ultima retrocessione) c’è proprio il Como degli Hartono in cima alla lista delle società che hanno investito di più. Con oltre 23milioni di euro lordi, è davanti alle altre neopromosse: Parma (22) e Venezia (20).

La storia

Per il Como è stata la sesta promozione (la prima nel 1949, le altre nel 1975, nel 1980, 1984, 2001) e quella del prossimo anno sarà la 14ª presenza. Proprio come il Venezia. Chiude la graduatoria il Monza, promosso per la prima volta solo due anni fa.

Lecce ed Empoli sono altri due club con andamento simile ai lariani. Como che sale di una posizione, invece, se consideriamo la classifica perpetua (i punti fatti in A, nella storia): 14 punti in più del Venezia, in 13 stagioni. Nella classifica generale “all time” il Como è al 35° posto in Italia.

E gli azzurri salgono ancora, se si guarda la classifica della tradizione sportiva (un valore ottenuto dalle partecipazioni ai campionati professionistici e ai titoli vinti da ogni società): 17° posto, tra tutte le società partecipanti, davanti a Venezia, Empoli e Monza. E 28° generale, nella storia dei campionati. Chi manca, tra i team con un’alta tradizione sportiva, nella massima serie? Sampdoria (10° posto), Brescia (15), Bari (17), e ancora Palermo, Vicenza e Modena nelle prime venti.

Tifosi

Lo dicevamo in principio: il Como e i suoi tifosi tornano nei più grandi stadi italiani e nelle grandi piazze. Tante delle quali non si incrociavano proprio dal 2001. Ma anche in nuove case (Juventus Stadium, Grande Torino) o che hanno cambiato pelle (leggasi Bergamo e Udine).

Ma non sarà tutto oro quello che luccica, se è vero che in molti di essi il confort o la visuale saranno pari a quelli della Serie B. Basti pensare agli impianti con pista d’atletica (Roma, Napoli, Bologna, Verona, Empoli, Lecce) o in totale ristrutturazione (Firenze e Cagliari su tutti).

Como reggerà il passo delle grandi tifoserie? Se guardiamo il bacino d’utenza (molto aleatorio…) dettato dal numero di abitanti per provincia, la Serie A è spaccata in tre: Roma, Milano e Napoli superano i tre milioni di abitanti; Torino, Bergamo – sì, proprio la “provinciale” Atalanta – Firenze e Bologna sopra il milione; e poi tutte le altre città e squadre, che guarda caso, si giocheranno la permanenza in A con il Como. Da Empoli, Parma, Udinese e Cagliari, che per numero di abitanti sono sotto alla nostra provincia, a Lecce, Genoa, Venezia, Monza e Verona.

Trasferte

In tutto questo, il Como avrà comunque largo seguito anche in trasferta quest’anno, c’è da scommetterci. Un po’ per l’entusiasmo generale, e poi per la grande vicinanza con la maggior parte delle sedi di gioco.

Basti pensare alle altre quattro squadre lombarde; o alle 14 formazioni del centronord. Il viaggio più vicino sarà Monza (41 km), il più lontano Lecce (1.081).

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