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(Foto di Cusa)
Il personaggio del momento: «Il gol preferito? Quello al Napoli»
L’uomo del momento. Oddio, uomo: il ragazzo. Non va dimenticato che Assane Diao ha 19 anni. Un’età che nel calcio italiano spesso significa discontinuità, panchina, attesa. Lui no. Lui gioca sempre, non sbaglia una partita, ha segnato cinque gol di cui tre consecutivi, tanto da far esplodere una vera Diao-mania. Si contende con Nico Paz l’immagine giovane, spumeggiante, esuberante, gentile di questo Como di cui tutti cominciano a parlare. Sì, gentile, non per caso: perché è nelle sue prerogative essere attento agli ultimi e a chi è in difficoltà. Glielo ha insegnato la sua famiglia. Gentile: come ieri, quando è uscito dalla vettura (di Nico Paz) per fare le foto con i tifosi che lo aspettavano fuori dallo stadio. Poi Diao si è concesso per una intervista. Per farsi conoscere meglio ai suoi nuovi tifosi. Pazzi di lui.
Sono felice. Qui mi trovo bene, la squadra è ok, arriviamo da due vittorie importanti. A dire il vero penso che la squadra non avrebbe meritato di perdere nemmeno nelle partite precedenti a Fiorentina e Napoli, quando avevamo fatto comunque bene, però possiamo essere soddisfatti delle prestazioni.
Il mio preferito, come importanza, è ovviamente quello che ho segnato al Napoli. Nel finale di partita, che ha dato tre punti alla squadra, perché questo è un aspetto che ovviamente conta molto. Dal punto di vista tecnico, invece, il mio preferito è stato quello alla Fiorentina. Mi piace correre nello spazio, ho fatto un testa a testa con l’avversario, in velocità e sono riuscito a metterla dentro. Un bel gol.
Nella mia carriera più spesso ho fatto l’esterno, ma mi piace anche buttarmi dentro nel mezzo, dipende dalle richieste del mister.
Bello. Perché è uno che dà molta fiducia ai giovani, ti senti valorizzato, senti la fiducia del tecnico ed è uno stimolo importante, lavorare così è molto bello. Sono qui anche perché ho parlato con lui, mi ha spiegato il progetto, la visione lo sviluppo della squadra. Mi ha detto che sono arrivato in una squadra di campioni e con grandi progetti e che mi aiuterà a crescere sia calcisticamente che a livello personale. È stato molto importante parlare direttamente con lui; dopo quella chiacchierata, non ho più avuto dubbi e ho scelto il Como.
Poco tempo fa pochi conoscevano il Como 1907, ma adesso se ne parla abbastanza. Perché qui ci sono alcuni giocatori spagnoli. Credo che chiunque abbia avuto l’opportunità di vedere una partita sia rimasto colpito dallo stile di gioco della squadra.
Non credo che nel calcio ci siano segreti. L’unico segreto è il lavoro, e io lavoro tanto sempre per migliorare. Poi, certo, un fattore importante è che la squadra gioca bene, e quando sei una squadra che gioca bene tutto diventa più facile.
Non so. Certo non siamo due punte in senso canonico, io sono più un esterno, lui un fantasista. Ma quello che è certo, è che tra noi c’è una bella intesa. Ci frequentiamo anche fuori dal campo, e questo è importante. Domenica lui ha fatto l’assist per me, è stato bello. Poi io ho ottimi rapporti con tutti: Da Cunha, Valle, Maxi (Perrone, ndr). Si respira un bel clima.
Certo che lo sento. Un impatto meraviglioso. Quando vinciamo ci coprono di affetto, ma mi ha colpito molto l’appoggio che la gente ci ha dato anche dopo le sconfitte e questa è una cosa molto speciale. Davvero molto bello.
Sì, sono solo, ma qualche volta viene trovarmi la mia famiglia.
Non direi. Sono un tipo molto tranquillo, se vengono i miei, vado a fare qualche passeggiata con loro, se no magari sto a casa.
Reggaeton, ma anche musica spagnola e inglese. Sì, la musica è una ma buona compagna di viaggio.
(ride, ndr) Mah, una questione di comodità. Per curare le treccine ci vuole tempo e impegno. A Como non conosco ancora bene la città, allora ho lasciato i capelli liberi. Del resto li ho avuti per tanto tempo così, non è una novità.
Diao, esattamente come lo leggete sulla maglia.
In Italia ho cominciato a conoscere la pasta, moto buona. Ma mi manca un po’ l’arroz di mia mamma. Quando verrà me lo farò cucinare.
Per ora è il trofeo più importante che ho vinto, ma mi piace pensare che questa estate avrò la possibilità di giocare il Mondiale Under-20.
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